Caritas italiana: mons. Merisi, «un'alleanza contro la povertà»
«Un pronto avvio del nuovo Programma europeo sui beni essenziali (Feamd) e della promozione di un'Alleanza contro la povertà, che già dallo scorso anno si è costituita per affermare la necessità di una misura nazionale di contrasto alla povertà assoluta (Reddito di inclusione sociale)». Lo ha chiesto monsignor Giuseppe Merisi, presidente di Caritas Italiana, che oggi a Cagliari ha aperto i lavori del 37° Convegno nazionale delle Caritas diocesane (fino al 3 aprile).
Scorrendo i dati del Rapporto povertà di Caritas Italiana che evidenziano il trend di aumento dell'utenza dei Centri di ascolto, la crescente presenza degli italiani, «che in alcuni casi raggiungono e superano la maggioranza assoluta delle presenze nei Centri di ascolto», la vulnerabilità economica del ceto medio e gruppi sociali tradizionalmente estranei al disagio sociale, monsignor Merisi ha ravveduto la necessità di «una pressione sui soggetti istituzionali competenti per un pronto avvio del nuovo Programma europeo sui beni essenziali (Feamd), nonché della promozione di un'Alleanza contro la povertà».
La crisi, infatti, morde l'intera Europa come testimoniano sia i dati Eurostat, secondo i quali «il 25% della popolazione europea (124,4 milioni di persone, un quarto del totale) è a rischio di povertà o esclusione sociale» sia quelli del Rapporto di Caritas Europa che ha monitorato l'impatto della crisi economica in sette «Paesi deboli» dell'Ue (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Romania, Cipro), presentato lo scorso 27 marzo 2014 ad Atene, in occasione del semestre di presidenza greco dell'Ue. Da qui l'urgenza, per mons. Merisi, di «accompagnare l'azione di solidarietà materiale ad attività di animazione pastorale, accompagnamento formativo, di studio e ricerca, di lobby e advocacy nei confronti delle istituzioni pubbliche».
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