Vita Chiesa

Catechismo, la Diocesi di Prato si prepara al ritorno dei ragazzi in parrocchia. Il Vescovo scrive ai parroci: «Non lasciamoci irretire dalla paura»

«È  un momento importante che non dobbiamo trascurare né sottostimare, ma credo anche che non lasciarsi irretire dalla paura sia un segnale importante da consegnare alle nostre famiglie e ai nostri ragazzi», afferma mons. Nerbini nella lettera.

Nella Diocesi di Prato non c’era mai stato un vero e proprio stop agli incontri nei locali parrocchiali, il vescovo Giovanni aveva chiesto se ogni singola realtà fosse in grado di garantire o meno le lezioni in presenza secondo le norme anticontagio. Quasi tutte avevano poi deciso di trasferire la «dottrina» online. Adesso che siamo tornati in zona gialla l’invito è quello a prendere in considerazione l’idea di far tornare i ragazzi in parrocchia finché la situazione lo potrà permettere.

Nella lettera inviata ai parroci il Vescovo ricorda a ciascuno di «valutare attentamente la conformità dei locali che ospitano l’attività pastorale della propria parrocchia e verificare la fattibilità del catechismo in presenza quando risultano tutelate le condizioni richieste: distanza, accessi agli ambienti e possibilità di arearli». Mons. Nerbini ribadisce inoltre che «laddove i numeri dei bambini fossero alti si possono organizzare forme miste di catechismo a rotazione: un certo numero in presenza, altri collegati attraverso il computer». E infine un accorgimento: «non cessate di invitare i nostri ragazzi alla Santa Messa domenicale ricordando loro che i cristiani hanno nell’eucarestia l’indispensabile presenza del Signore in mezzo a loro. Non c’è bisogno di ripetere che le nostre Chiese sono sicure e che in tutto questo tempo di pandemia non si è mai verificato alcun vero problema».

Il sussidio. Sul sito della Diocesi è possibile scaricare il materiale del sussidiario «Sicuri, dietro di me», contenente tutte le indicazioni per lo svolgimento degli incontri e l’organizzazione degli spazi. Ricordiamo come funziona una lezione tipo: il bambino, in salute e munito di mascherina, dovrà igienizzarsi le mani all’ingresso dei locali parrocchiali. I genitori non potranno entrare nelle aule, se possibile sarebbe utile prevedere delle stanze per l’accoglienza. Anche i catechisti dovranno indossare la mascherina e non avere febbre o sintomi influenzali. I catechisti sono poi chiamati a compilare tre registri: uno con le presenze dei bambini, uno sugli eventuali visitatori degli ambienti del catechismo e uno relativo all’igienizzazione degli ambienti.

Restando in tema di sicurezza, nei giorni scorsi un’azienda del Valdarno ha donato al Vescovo 192mila mascherine chirurgiche. Il materiale, dal valore di diverse migliaia di euro, è stato depositato in palazzo vescovile e verrà distribuito tra le varie parrocchie della Diocesi di Prato, le aggregazioni laicali, le scuole cattoliche presenti sul territorio e gli oratori.