Colletta Terra Santa: Patton (Custode), «fraterna solidarietà e condivisione con la Chiesa che vive qui»
Un appello ai fedeli del mondo affinché esprimano «fraterna solidarietà e condivisione con la Chiesa che vive in Terra Santa, con generosità, attraverso la Colletta pro Terra Sancta del Venerdì Santo»: a lanciarlo è il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, in un messaggio, pervenuto al Sir, in cui ricorda gli 800 anni di presenza francescana in Terra Santa e l'incontro, in piena Quinta Crociata, a Damietta, tra san Francesco e il sultano Malek El Kamel.

Nel testo il Custode ricorda l'impegno dei frati francescani, «figli di quel pellegrinaggio di pace di otto secoli fa», nel campo del dialogo «con i fratelli e le sorelle delle altre Chiese qui presenti, ma anche con i fratelli e le sorelle ebrei e musulmani», nel campo del servizio, attraverso «le opere sociali più svariate: dalle scuole, alla lavorazione artigianale della madreperla e del legno d'olivo, dall'opera delle case per dare un'abitazione ai cristiani bisognosi della Città Vecchia di Gerusalemme, all'assistenza ai poveri, agli orfani, agli anziani e agli ammalati, e in questi ultimi anni anche ai migranti e ai rifugiati, alle persone di tutte le età provate dai lunghi anni di guerra in Siria». Impegno che prosegue anche nel campo della cultura e della ricerca, con istituzioni quali lo Studio Teologico Gerosolimitano, lo Studio Biblico Francescano con la sua facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia, il Centro di Studi Orientali Cristiani del Cairo «e tutte le altre iniziative volte ad approfondire e dare fondamento solido alla nostra fede».
La Colletta per la Terra Santa del Venerdì Santo, spiega padre Patton, «è l'aiuto fondamentale che i cristiani che vivono in tutte le comunità cattoliche del mondo sono chiamati a dare a questa nostra presenza in Terra Santa», legata a un mandato pontificio già dal 1342, ma riconfermata in tempi recenti dal santo Papa Paolo VI nel 1974 e ancor più recentemente da papa Francesco nel 2017. «Il vostro dono - conclude il messaggio del Custode - sarà per noi essenziale per continuare la nostra missione, ma ritornerà a voi centuplicato dalla benedizione del Signore».
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