Vita Chiesa

Congresso Fuci, card. Bassetti, «Oggi i giovani sono sempre più spesso i nuovi poveri»

Dicendo no «agli slogan e alle frasi ad effetto», il card. Bassetti ha evidenziato come «ho la netta sensazione che spesso si parli dei giovani con grande superficialità» a causa di «una realtà sociale che parla di schemi stereotipati come quelli dei giovani bellissimi delle copertine delle riviste». Il porporato ha sottolineato l’esistenza di «una retorica giovanilistica in politica dove molti dicono di spendersi per le giovani generazioni e ripetono a memoria ritornelli più o meno credibili in cui dicono di voler pensare al futuro dei nostri ragazzi». Per Bassetti, «il futuro dei giovani è ora e lo vogliamo realizzare tutti insieme in sinergia, in un patto intergenerazionale», senza recitare «un copione senza anima e senza cuore, ad effetto».

«Il Sinodo dei giovani è la prosecuzione dei due Sinodi sulla famiglia, è una urgenza di fronte all’effimera leggerezza con cui spesso ci si riferisce alle giovani generazioni. Ma la Chiesa vuole essere autentica madre dei suoi figli», ha detto ancora il presidente della Cei. Bassetti, che ha richiamato la scuola di don Milani e la Gmg di Roma del 2000, ha invocato «un umanesimo che ci fa sentire parte viva, parte pulsante, e che ci fa dire: ‘Io sono l’altro». Infatti, «la gioventù è lo snodo più importante della vita, il tempo in cui si compiono le scelte più importanti dell’esistenza e anche quello delle tentazioni. La giovinezza è il periodo della passione, della forza fisica, della speranza e della fragilità emotiva e caratteriale dove è facilissimo perdersi nella babele di offerte di sensi che ci sono nel mondo». Dinanzi a questo, «oggi i giovani sono sempre più spesso i nuovi poveri: una povertà esistenziale caratterizzata da bambini orfani di genitori vivi e di giovani disorientati e senza regole. Una povertà sociale che significa convivere con una precarietà economica importante e che nel caso delle donne vive di un ricatto tra la scelta della maternità e quella un posto si lavoro». Per il card. Bassetti, «l’unica risposta è quella fede in Cristo che non sia qualcosa di artificiale aggiunto alla vita ma un modo di vivere e di pensare».

Il porporato ha quindi esortato i giovani fucini ad «annunciare un’esistenza vissuta in pienezza, senza scorciatoie e senza compromessi, senza cedere alle lusinghe effimere della nostra società e senza inginocchiarsi ai falsi idoli del mondo». Rivolgendosi agli adulti, ha richiamato la loro responsabilità di «educare all’amore e accompagnare i giovani senza prevaricare». «Si tratta – ha concluso – di far diventare i giovani protagonisti della propria vita, facendo coniugare libertà e responsabilità. Lasciamoci diventare adulti»..