Vita Chiesa

Convegno ecclesiale di Firenze 2015: nel logo una cupola fatta di frecce

È opera di tre giovani creativi fiorentini: Zeno Pacciani, Francesco Minari e Andrea Tasso che da pochi mesi si sono uniti in una «farm creativa» sotto il nome di Borgoognissantitre (che è anche l’indirizzo del loro studio).

«Il logo che abbiamo disegnato – spiega Zeno Pacciani – è il frutto di vari brain storming sulle cinque parole chiave che il Comitato aveva proposto: umanesimo, Chiesa, Firenze, partecipazione, Gesù Cristo. Da queste cinque parole siamo partiti con una serie di bozzetti in cui abbiamo cercato di rappresentarle e collegarle in vari modi, fino ad arrivare a quello che ci è sembrato il risultato migliore».

Il tratto molto semplice, quasi calligrafico, sia del disegno che della scritta è un aspetto a cui tenevano molto: «Abbiamo voluto indurre l’idea di semplicità, di contemporaneità, di umanità: qualcosa che desse l’impressione di essere disegnato e scritto a mano, anche se in realtà per produrre il logo in formato vettoriale, come era richiesto dal bando, abbiamo dovuto lavorare su computer».La «lettura» dei segni è davvero immediata: «Le frecce rappresentano la Chiesa, che per noi fiorentini si identifica anche con la Cupola del Duomo. Una Chiesa che abbraccia Cristo, rappresentato dalla croce, e allo stesso tempo una Chiesa che “esce” verso l’esterno, verso le periferie, come ricorda sempre Papa Francesco».

Anche la scelta dei colori non è casuale: i colori predominanti solo il rosso, che è anche il colore di Firenze, e l’oro della risurrezione: ma le frecce hanno tutti i colori del calendario liturgico, a rappresentare la partecipazione del popolo di Dio nel tempo e nello spazio, «hic et nunc». La vittoria del concorso ha per loro un sapore particolare: «Avevamo fatto altri tentativi, ma questo è il primo che vinciamo. E siamo particolarmente felici, da fiorentini, di poter legare il nostro lavoro a un evento così importante che si svolgerà proprio nella nostra città».

La scelta del logo ha visto anche un passaggio attraverso i social network, dove i dieci finalisti sono stati sottoposti a giudizi e commenti: il logo di Zeno Pacciani, Francesco Minari e Andrea Tasso ha accumulato un notevole gradimento. «Ho votato per questo logo perché mi sembra il migliore, senza troppe spiegazioni fa capire tutto» scrive ad esempio Bruno Mastroianni. Sabrina Cecchini aggiunge «Mi piace il movimento, la punta inferiore della croce che punta a piantarsi in mezzo agli uomini che cercano Cristo in un abbraccio. Da questa Sua presenza nasce una partenza, le cinque frecce in basso: via, verso le periferie, a narrare a tutti la Bellezza che gratuitamente si è donata a noi!».