Vita Chiesa

Così sul colle di Loppiano ci si prepara alla Spagna

di Antonio Lovascio

Una città-scuola sul monte, come l’ha «disegnata» la sua fondatrice, Chiara Lubich, nel solco di una intuizione profetica storicizzata da Giorgio La Pira. La Mariapoli internazionale di Loppiano (nel Valdarno, a 20 chilometri da Firenze) in questi giorni che ci separano dalla Giornata mondiale della gioventù di Madrid appare sempre più come una sorta di Onu del mondo unito. Giovani di cinque continenti si stanno preparando all’incontro con il Papa e agli oceanici concerti del Gen Rosso e del Gen Verde, rinnovati dall’amore, proiettati alla costruzione della fratellanza universale e al dialogo con le altre Chiese e con chi professa fedi diverse o addirittura non crede. Dopo un processo di formazione, di crescita spirituale e culturale maturato seguendo per mesi gli insegnamenti e l’esempio degli aderenti al Movimento dei Focolari: persone che si consacrano completamente a Dio, ragazzi, famiglie, sacerdoti e religiosi che quotidianamente portano lo spirito del Vangelo nelle realtà umane.

Silvia, 21 anni, viene dal Brasile e ci confessa :«L’incontro con Benedetto XVI sarà una straordinaria opportunità: ci aiuterà a gridare al mondo che i giovani non sono quelli che tanti pensano. Vedere e parlare con nostri coetanei di tanti Paesi diversi ci farà sentire più forti. Per questo, finita la scuola, per tutti noi è valsa la pena mettere da parte i soldi per il viaggio in Spagna, sacrificandoci  nei laboratori di Loppiano». Una motivazione condivisa da un’altra brasiliana, Magù, 22 anni: «In Spagna coglierò lo spirito della Gmg: lo conserverò e svilupperò ulteriormente, guardando avanti, alla Giornata che nel 2013 si terrà nella mia Rio». Il grande sogno si avvera anche per Danilo, 26 anni, arrivato dalle Filippine: «Dimenticheremo per qualche giorno i nostri egoismi per confrontarci con gli altri». Un desiderio condiviso pure da Samer, 20 anni, proveniente dalla Terra Santa, e da Angela, egiziana, 22 anni, che manifesta il suo pensiero con coraggio e convinzione:  «Vogliamo dimostrare che il Cristianesimo non fa parte del passato. E siamo felici di portare con noi a Madrid anche giovani musulmani, anglicani, ortodossi,buddisti ed ebrei, con i quali abbiamo aperto proprio qui a Loppiano un confronto sincero, nel rispetto delle tante diversità». Rossana, 22 anni, è siciliana. Ha già vissuto l’esperienza di Sidney: «Mi ero appena convertita e quel momento di forte spiritualità mi è servito per  fare poi  evangelizzazione sulle spiagge di Marsala e ad Ischia. Dalla prossima Giornata mi attendo quindi solo delle conferme per la  mia vita di credente».

Kyoko giunge dal Giappone, da un’altra cultura, e professa un’altra religione. «Sono buddista. Frequento la Scuola Gen e avendo fatto amicizia con tanti giovani cristiani mi sono decisa ad andare con loro a Madrid. Sono sicura di poter scoprire qualcosa di bello». E’ entusiasta dei mesi passati in questa cittadella della solidarietà e della comprensione, che forse non ha uguali sulla Terra. Camminare per Loppiano – e soprattutto tornarci, come me, 30 anni dopo la prima visita – dà sensazioni indimenticabili. La crescita, le trasformazioni ed i nuovi insediamenti abitativi, educativi ed imprenditoriali  non hanno alterato il paesaggio collinare nei 260 ettari di estensione, punteggiato da coltivazioni di ulivi vigneti, alberi da frutta che onorano il marchio della Fattoria. Tutti gli ottocento abitanti lavorano per vivere e non per arricchirsi. Naturalmente ogni famiglia ha la sua casetta o un appartamento, in modo da custodire l’intimità – nessuna «comune» a Loppiano! – anche se durante la settimana molti sono i momenti vissuti assieme, primo fra tutti la Messa delle 18.30 nel santuario Maria Theotokos, inaugurato nel 2004, che ospita anche una cappella ecumenica. O nei tanti appuntamenti che si accavallano nell’adiacente complesso polifunzionale, attrezzato di auditorium, di sale per convegni, eventi musicali e multimediali, dove campeggiano alcune delle numerose creazioni del genio artistico di Ciro (Alberto Cipollone).

I valori delle varie culture qui si armonizzano splendidamente. Una coppia musulmana dell’Iran e una anglicana dell’Inghilterra, una famiglia del Ruanda ed una milanese, siciliana o friulana possono scoprire affinità insospettabili. Questo in fondo è il vero «miracolo» di Chiara. Me lo sottolinea con orgoglio una sua compagna di viaggio, Elda Pardi, tuttora considerata per il suo ascendente una specie di «sindaco» della Comunità, che mi guida all’incontro con i giovani insieme a Stefania Tanesini e ad altri due Focolarini, Gaetano e Antonino Parisi, professionisti eccellenti. «Loppiano è un cantiere aperto»,  commenta Elda mostrandomi le ultime opere. «Nel corso degli anni si sono sviluppate dodici scuole permanenti, alle quali se ne aggiungono, nei mesi estivi, molte altre temporanee. E dal 2008 è in funzione l’Istituto Universitario «Sophia», preseduto da monsignor Piero Coda, nato da un progetto a lungo pensato da Chiara Lubich. Propone percorsi interdisciplinari di teologia, filosofia , economia, politica». Frequentato da ottanta laureati di 14 Nazioni, che vogliono dare alla loro preparazione scientifica una dimensione più ampia, aperta al dialogo con gli altri, illuminata dal carisma dell’unità, tipica del Movimento. Aspirazione cullata da molti dei 50 giovani stranieri ora ospiti, già lanciati sulla rotta di Madrid, pronti a tornare tra qualche anno a Loppiano per una nuovo arricchimento culturale e spirituale. Intanto si guadagnano la vita e racimolando soldi per il soggiorno in Spagna, lavorando nell’arredamento, nell’artigianato del legno e della ceramica, nella moda e nel tessile, o nel comparto alimentare, nelle 25 aziende riunite nel Polo imprenditoriale Lionello Bonfanti, incarnazione concreta del Progetto di «Economia di comunione» ideato sempre dalla Fondatrice. La cui filosofia così ci viene spiegata da Giovanni e Giuliana Bertagna, che, lasciata l’agiatezza assicurata dalla fabbrica di filati della loro famiglia, nel Bresciano, hanno avviato nella Mariapoli toscana una bella, genuina testimonianza: «Qui abbiamo modo di realizzare un obiettivo straordinario. Le nostre aziende si impegnano a destinare una parte degli utili ai più poveri, una seconda parte a  diffondere la cultura «del dare», ed una terza alla crescita ed alla creazione di nuovi posti di lavoro. Altri Paesi hanno raccolto questa sfida. Oggi nel mondo sono circa 800 le imprese che mettono in pratica questo principio, un’arma contro la miseria e la disuguaglianza». Un bel messaggio! Allora si spiega perché la «cittadella» di Loppiano accolga ogni anno cinquantamila visitatori e sia diventato un «crocevia» tra popoli, culture e fedi religiose, indicando uno stile di convivenza che parla e fa riflettere anche le città multiculturali del Terzo Millennio.

Una «cittadella» nel «circuito dell’amore»

Loppiano è la più importante delle 35 «cittadelle» del Movimento dei Focolarini (Chiara Lubich, laureata  filosofia,  riunì il primo «focolare» a Trento, la sua città natale, nel 1943), che tra aderenti e simpatizzanti, costituisce un popolo di quasi 6 milioni di persone di 182 Paesi. In Italia, oltre al Centro di Castelgandolfo che ospita seminari e convegni di interesse mondiale, ci sono altre otto Mariapoli. Un neologismo questo coniato da Igino Giordani, cofondatore del «circuito dell’amore», giornalista, scrittore, parlamentare e ancor prima direttore della Biblioteca Vaticana , quindi diretto superiore del grande statista Alcide De Gasperi.

La «cittadella» toscana è la più antica e prestigiosa: sorta nel 1964, quando un ricco imprenditore bresciano, Vincenzo Folonari, focolarino, morto a 34 anni, donò al Movimento la vasta tenuta di 260 ettari sulle colline del Valdarno fiorentino, ereditata dalla famiglia. Chiara Lubich dette vita al suo progetto e un anno dopo, appena insediata l’avanguardia dei Focolarini, fu inaugurata la prima scuola. A Natale 1966 nascono i complessi musicali Gen Rosso e Gen Verde, tanto amati dalla mia generazione. Quindi prende il via la Cooperativa agricola, sorgono i primi atelieri e capannoni industriali, le prime strutture per l’accoglienza dei visitatori. Nel 1980 viene firmato il «patto di amore reciproco» tra tutti i cittadini di Loppiano, rinnovato ogni giorno alla messa.

Il Movimento punta sui giovani e vengono così organizzati annuali raduni il 1° maggio e altri incontri periodici. Case e famiglie si moltiplicano, come le scuole di formazione e le iniziative editoriali e della comunicazione. Prima di raggiungere la Casa del Padre (14 marzo 2008) Chiara Lubich riesce a portare in fondo gli ultimi suoi tre grandi «sogni»: il Santuario Maria Theotokos (2004), Il polo imprenditoriale Lionello Bonfanti (2006) e l’Istituto Universitario (2008).Poi la fiaccola passa nelle mani di Maria Voce, un avvocato calabrese entrata nel Movimento nel 1959. È il nuovo presidente. Un’eredita spirituale ed educativa che la porta in giro per il mondo.