Vita Chiesa

DIALOGO ISLAMO-CATTOLICO: CARD. TAURAN SU INCONTRO IN VATICANO, «UN CAPITOLO NUOVO»

L’incontro tra esponenti vaticani e i rappresentanti del gruppo dei 138 saggi musulmani firmatari della lettera “Una parola tra noi” “rappresenta un capitolo nuovo in una lunga storia” di dialogo tra mondo cattolico e mondo musulmano. Così il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso presenta in una intervista al quotidiano francese “La Croix” l’incontro che si aprirà domani in Vaticano. “Bisogna evitare – ha detto il cardinale – di dare l’impressione che questo forum segni l’inizio di un dialogo nuovo islamo-cristiano: in realtà noi dialoghiamo da 1.400 anni! Inoltre, a partire dalla dichiarazione ‘Nostra Aetate’ del Concilio vaticano II, si è instaurato un dialogo regolare e fecondo”. Riguardo poi agli orientamenti dati da Benedetto XVI, il cardinale ha detto: “questo dialogo non consiste nel trovare il più piccolo denominatore comune, per dire che siamo tutti simili. Richiama piuttosto l’esigenza della verità, che per noi è Gesù Cristo, unico mediatore”. Il dialogo – ha proseguito il card. Tauran – non può realizzarsi se non al di fuori di ogni ambiguità. Bisogna guardare l’altro, ascoltarlo, stimarlo. Poi affermare la propria identità”. “Il dialogo interreligioso è sempre una chiamata ad affermare la nostra identità. Ciò non ha come scopo la conversione, ma la conoscenza reciproca”. “Il rispetto del principio di reciprocità non è preliminare al dialogo, non risponde alla logica del ‘Do ut des’ (io do perché tu dai). Sarebbe anticristiano”. Così il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, spiega in un’intervista al quotidiano cattolico francese “La Croix” l’approccio della Santa Sede verso il principio di libertà di coscienza e di pratica religiosa. Nell’intervista, rilasciata alla vigilia del Forum islamo-cristiano che comincerà domani in Vaticano, il cardinale esprime la speranza che la questione della libertà religiosa possa essere affrontato durante il summit in Vaticano. “Bisognerà vedere – ha detto – come i partecipanti vorranno affrontarla”. La questione – ha spiegato il cardinale – “si iscrive nella domanda di reciprocità” secondo cui ”ciò che è bene per me è bene per te”. “In altre parole – ha aggiunto Tauran -, se un musulmano ha la possibilità di avere un luogo di culto in Europa, è normale che sia vero l’inverso nelle società a maggioranza musulmana”. “Ma attenzione”, ha aggiunto Tauran: tutto ciò non risponde alla logica del “do ut des”. “Credo che essendo chiari, si possa arrivare a poco a poco, a cambiare i comportamenti”. Bisognerà anche vedere “come far passare queste aperture, reali” che si hanno negli incontri di dialogo “con le elite, alla massa”.Sir