Vita Chiesa

DOMENICA 1° MAGGIO GLI ORTODOSSI CELEBRANO LA PASQUA

La Resurrezione di Gesù grida al mondo che “la vita è più forte della morte” e che “fatica invano chiunque fondi qualsiasi propria costruzione sulla morte del prossimo”. È un inno alla vita, alla pace e alla misericordia il messaggio che il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha scritto quest’anno per la Pasqua. Il mondo ortodosso celebrerà infatti il 1° maggio la Santa Pasqua, in una data diversa da cattolici e protestanti che quest’anno l’hanno celebrata il 27 marzo.

“Cristo è risorto! – scrive Bartolomeo -. Questo annuncio continua a essere originale e audace, perché nella nostra epoca, nonostante i duemila anni passati dalla nascita di Gesù Cristo, fino a oggi l’umanità non ha amato la vita per quanto l’abbia onorata il Dio-Uomo”. “Purtroppo la disposizione omicida è ampiamente diffusa”, osserva il Patriarca che aggiunge: “Terroristi uccidono per costringere popoli e governi ad accettare le loro pretese. Ideologi uccidono per facilitare l’egemonia delle loro ideologie. Popoli si scontrano per motivi di prevalenza nazionalista”. Anche il mondo delle religioni non è esente da questo male. “In mezzo a questo eccesso di sangue – conclude Bartolomeo I – si manifesta risorto Colui che è stato ucciso dagli uomini, il Capo e datore della vita, gridando a tutti che l’omicidio non è un successo, che esiste la risurrezione e il giudizio, che la vita è più forte della morte”.

La Chiesa Ortodossa celebra la santa Pasqua di solito in una data diversa dalle altre Chiese cristiane dell’Occidente. La celebrazione coincide solo qualche anno. “Questa differenza – spiega l’arcidiocesi ortodossa d’Italia – può essere facilmente compresa tenendo presenti i profili storici e religiosi dell’argomento”. Già nel secondo secolo dell’era cristiana esisteva una differenza d’opinione tra Oriente e Occidente riguardo alla determinazione della data di commemorazione della Resurrezione del nostro Signore e Salvatore. Differenze tecniche persistettero fino al Primo Concilio ecumenico della Chiesa, convocato nel 325 a Nicea dall’imperatore Costantino il Grande. I 318 Padri decretarono che in futuro la Pasqua sarebbe stata celebrata la Domenica immediatamente successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera, cioè dopo il primo giorno di primavera; ma sempre dopo la celebrazione della Pasqua ebraica, al fine di mantenere un’aderenza con la sequenza biblica degli avvenimenti. Mentre la Chiesa Ortodossa ha attuato fedelmente questa disposizione conciliare, la data della Pasqua nelle Chiese occidentali non viene necessariamente preceduta dalla festa ebraica del Passaggio. Così romano-cattolici e protestanti celebrano la Pasqua indipendentemente da qualsiasi riferimento al giorno della Pasqua ebraica, conservando soltanto la prima parte della decisione del Concilio. La Chiesa Ortodossa, invece, conformandosi fedelmente all’antica prassi celebra la Santa Pasqua sempre dopo la festività ebraica del Passaggio, osservando anche la prima parte della decisione del Concilio Niceno I. Secondo i calcoli dell’arcidiocesi ortodossa d’Italia, nel XXI secolo (2000-2099) la Santa Pasqua coinciderà 31 volte. Sir