Vita Chiesa

Da Arezzo una spinta alla cittadinanza attiva

di Giacomo GambassiCinque ambiti della testimonianza. Cinque eventi nazionali per avvicinarsi al Convegno ecclesiale di Verona. Un unico itinerario con cui prepararsi al grande appuntamento ospitato nella città scaligera.

La Conferenza episcopale aveva scelto di immergersi per un anno fra le diocesi della penisola per condurre la Chiesa italiana all’incontro decennale che comincia lunedì 16 ottobre. E uno degli appuntamenti in preparazione al Convegno ha fatto tappa nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro: è stato quello dedicato all’ambito della cittadinanza.

Una settimana di eventi e incontri ribattezzata «Le Piazze di maggio» che è diventata una sorta di microfono capace di raccogliere il «grido della città». Però, non è stato ascoltato soltanto il grido della «cittadinanza ferita» come quella che si vive in carcere dove è entrato il cardinale Raffaello Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, da cui ha rivolto un appello al Parlamento per un «gesto di clemenza» per i detenuti o come quella che si tocca con mano in ospedale in cui si è immerso don Oreste Benzi.

No, da Arezzo si è alzata anche una voce carica di speranza che nasce dalla «cittadinanza sanata»: è quella che si sperimenta a Rondine – Cittadella della Pace, il borgo alle porte del capoluogo dove nel suo studentato internazionale vivono fianco a fianco «nemici» storici; è quella che durante «Le Piazze di maggio» si è percepita nell’incontro fra le Chiese cristiane avvenuto del Palazzo vescovile di Arezzo e nella preghiera ecumenica a cui hanno partecipato due cardinali, Walter Kasper e Jean-Louis Tauran, i metropoliti ortodossi, il portavoce dell’arcivescovo anglicano di Canterbury e il vescovo luterano di Scozia; è quella che a Rondine è stata collaudata nelle due giornate di dibattito dove si è assistito al dialogo fra Islam e Cristianesimo, fra israeliani e palestinesi, fra la cultura e l’economia.

Sette giorni in cui i due temi centrali del Convegno di Verona, la speranza e la testimonianza, si sono intrecciati fra di loro e sono passati anche per il santuario francescano della Verna da cui è stato lanciato dal cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, il «messaggio alla città» con cui far alzare «il vessillo della speranza contro ogni speranza» e per il monastero di Camaldoli che ha accolto il confronto fra il cardinale Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, e Amos Luzzatto, ex presidente dell’Unione delle comunità ebraiche.

Ma è stata anche una settimana a contatto con i mille volti del quotidiano, dalla scuola ai luoghi della sofferenza, dalle fabbriche ai tesori d’arte. «Si è trattato di una vera e propria lettura sinodale della realtà – spiega adesso il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Gualtiero Bassetti, alla vigilia dell’appuntamento di Verona –. Durante “Le Piazze di maggio” non c’è stato ambito che non sia stato valutato e incontrato e di cui non siano state approfondite le problematiche. E il grande patrimonio che è stato ricavato dalla settimana dedicata alla cittadinanza e che la nostra diocesi sta cercando di valorizzare rappresenterà un significativo contributo nei gruppi di studio che sono previsti al Convegno ecclesiale nazionale».

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