Vita Chiesa

Dalla Toscana a Roma per la beatificazione di Clelia Merloni: fondò a Viareggio la sua famiglia religiosa

La Congregazione delle Cause dei Santi, lo scorso 9 gennaio, ha riconosciuto il miracolo avvenuto per il brasiliano Pedro Angelo de Olivera Filho, guarito da una paralisi giudicata irreversibile bevendo un pò d’acqua da un bicchiere dove era stata immersa una reliquia di Clelia Merloni.

Le parrocchie di Viareggio hanno organizzato anche un pullman per partecipare alla beatificazione a Roma, sabato prossimo. La comunità delle suore a Viareggio è oggi formata da suor Anita, suor Alice e suor Rosanna, tutte brasiliane, che abitano presso la parrocchia di S. Antonio e prestano servizio, oltreché in parrocchia, nell’Ospedale Versilia. La missione delle Apostole del Sacro Cuore infatti è in particolare stare soprattutto tra i poveri, i malati, gli anziani e i disabili. Così volle Clelia Merloni, nata a Forlì il 10 marzo 1861. Le Apostole, infatti, testimoniano l’amore di Cristo nelle parrocchie, negli asili, nelle scuole, negli ospedali e in terra di missione.

Madre Clelia morì a Roma il 21 novembre 1930, dopo non poche sofferenze inferte anche dalle incomprensioni del clero, alcuni preti di fatto la truffarono anche economicamente, e dei vescovi stessi che non ne comprendevano a fondo il carisma. Le Apostole del Sacro Cuore di Gesù fondato a Viareggio in Diocesi di Lucca, nel 1894 fu canonicamente eretto a Piacenza nel 1900 da mons. Giovanni Battista Scalabrini, ed ebbe la definitiva approvazione dalla Sede Apostolica il 24 marzo 1931, solo dopo la sua morte.