Vita Chiesa

Diocesi: padre Rodolfo Cetoloni da Montepulciano a Grosseto

Nato nel 1946 a Badia a Ruoti, in provincia di Arezzo ma diocesi di Montepulciano, padre Rodolfo è entrato giovanissimo, a 16 anni, nei Frati minori; il 19 settembre 1971 ha emesso la professione solenne ed è stato ordinato sacerdote nel 1973 a Gerusalemme dove ha studiato Teologia biblica presso lo Studio Biblico Francescano della Flagellazione e ha stretto un forte legame con la Terra Santa. Dal 1973 al 1976 ha frequentato il Pontificio Istituto Biblico di Roma conseguendo la Licenza in Sacra Scrittura e Teologia.

Per molti anni Animatore provinciale della Promozione vocazionale, si deve a lui l’iniziativa della Marcia Francescana ad Assisi. Più volte Definitore Provinciale, nel sessennio 1985-1991 è stato Ministro Provinciale della Provincia Toscana dei Frati Minori, dal 1991 al 1997 Vicario Provinciale, Visitatore generale della Provincia francescana delle Marche (1993).

E’ stato consacrato vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza il 20 maggio 2000.

Messaggio alla Diocesi di Grosseto

Fratelli miei della Diocesi di Grosseto,

giovedì 9 maggio u.s., il Nunzio Apostolico mi ha chiamato a Roma per comunicarmi che il Papa Francesco mi aveva scelto per essere vostro Vescovo.

Ho accettato di porvi al centro della mia vita e di venire a vivere con voi per imparare di più ad amare e servire il Signore.

È un impegno e un tremore che affido fin d’ora alla vostra bontà, alla vostra fede e al desiderio che anche voi avete nel cuore di amarlo e servirlo, di vivere in pienezza la vostra vita, uniti a lui.  La fede è sempre di più per me la sicurezza trepida e crescente che Dio prende parte alla nostra vita.

Mi è stato affidato questo servizio ad ognuno di voi, nelle varie realtà ecclesiali e nell’unico Corpo di Cristo al quale appartiene la Chiesa di Grosseto. Tredici anni fa mi fu chiesto di essere Vescovo a Montepulciano-Chiusi-Pienza. Tremai e cercai di oppormi in ogni modo. Poi mi affidai all’obbedienza. Pensavo a quanta fede e amore dovrebbe avere in sé una persona per essere un pastore buono, davvero utile ai fratelli.

Pochi giorni fa si è ripetuta per me la stessa situazione; per di più  con una esperienza che mi rende cosciente, con maggior  chiarezza, di quello che nel duemila potevo solo intuire circa il servizio di un Vescovo.

Come allora, solo l’obbedienza alla insistenza espressa da chi nella Chiesa ha la responsabilità di queste scelte,  mi ha motivato a dire di sì.

Ora è in questa sicurezza trepida della fede che vengo a voi, sapendo che tutti siamo chiamati ogni giorno a rimettere la nostra vita nella mani di Dio.

So che egli è fedele.

So anche che ognuno di noi si sente fortificato dalla fede di coloro con cui è chiamato a condividere la vita. Mi affido perciò alla vostra preghiera, sapendo che siete una comunità cristiana ricca di fede e umanità.

Avete avuto dei bravi Pastori. Col vostro ultimo Vescovo Franco mi lega un’amicizia antica e anche con l’Amministratore Apostolico Guglielmo c’è sempre stato un bel rapporto di stima.

So che i sacerdoti e quanti hanno un ministero ecclesiale tra di voi amano la loro vocazione, dedicandosi al servizio dei fratelli e del Vangelo.

So che vi sono tanti doni nelle persone, anche in coloro che forse sono distanti dai gesti e dalle espressioni della nostra fede.

Con affetto e rispetto penso a tutti con speranza. Questa mi dà fiducia anche nel dolore del distacco e nella ferita mia e di coloro con i quali finora ho condiviso questo cammino. La parola della fede, in momenti decisivi come questi, entra anche nei sentimenti più intimi.

Fin d’ora sento che una cosa posso confermare a tutti, per esperienza personale: il Signore sa mettere a frutto, con generosità feconda, anche quel piccolo spazio che ognuno di noi è, se gli permettiamo di usarlo.

Verrò da voi, con l’animo di un fratello che crede in Gesù Cristo e in quel meraviglioso modo umano di vivere, che egli ci ha proposto con tutto se stesso nella Chiesa. In lui, c’è il Bene, tutto il Bene, il Sommo Bene.

Non ho altro, ma quello che sono, con il vostro aiuto e con la sua Grazia, lo voglio impegnare tutto con voi e con lui. Aiutiamoci!

Un mio saluto ad ognuno, personale!

Pregate per me e per i fratelli e le sorelle della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza!

Essi mi hanno insegnato, Sacerdoti, Religiosi e Laici, che la Chiesa può essere una famiglia di persone. E’ un tratto caratteristico della speranza e dell’impegno con cui vengo da voi.

Il Signore vi dia Pace!

† Rodolfo, Vescovo

Montepulciano, 28 maggio 2013

Il messaggio alla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza

Ai Sacerdotie a tutto il Popolo di Diodella Diocesi di  Montepulciano-Chiusi-Pienza

Fratelli e Sorelle,

familiari miei di questi 13 anni, sacerdoti, religiosi, laici, conoscenti e amici, giovedì 9 maggio u.s.,  mi ha chiamato a Roma il Nunzio Apostolico e mi ha consegnato la lettera in cui mi comunicava che il Papa mi aveva scelto per come Vescovo della Chiesa che è in Grosseto.

Gli ho aperto il mio animo, dicendo tutte le mie perplessità, debolezze e difficoltà. L’ho fatto insistendo a lungo, ma, alla fine, non potevo dire di no a chi ha la responsabilità di queste scelte nella Chiesa.

Questo sentire mi ha guidato qui 13 anni fa nel lasciare i mie frati di Fiesole e di tutta la Toscana. Questo mi ha motivato nel chinare il capo e dire di sì accettando di fare questo nuovo passo.

Ora mi pare un salto ancor più grande di quello del 2000, perché mi rendo più conto, per l’esperienza fatta in questi anni, della responsabilità di un Vescovo e vedo con maggior chiarezza quello che mi è chiesto di lasciare. Si possono cercare i motivi umani, fare mille ragionamenti…  So che non basterebbero a spiegare completamente questo fatto.

Con la fede debole che ho, continuo a credere che in questa vicenda il Signore Dio voglia condurre me,  e anche voi, a “un rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo” (Porta Fidei, 2).

Ho ripetuto spesso, in questo Anno della Fede, questa frase di Papa Benedetto, predicando e parlando agli altri. Ora è chiesto a me di fidarmi davvero e di affidarmi alla volontà della Chiesa.  Chiedo a Dio, in Gesù suo Figlio e nello Spirito Santo, che questo sia davvero il fine, il centro e la forza di tutta questa storia e della mia obbedienza.

Da 13 anni sono con voi, con ognuno e con tutti. Sono stati gli anni più carichi, impegnativi, veloci e lunghi della mia vita. Ognuno di voi, con intensità e gradualità diversa, ne è stato parte viva.

Potevo essere molto più vicino a tante situazioni e persone.  Voi mi siete stati attorno con affetto e condivisione. Molti, sacerdoti e laici, hanno accettato e condiviso responsabilità e rischi.

Avrei dovuto essere molto più fedele ad ognuno, molto più dedito al servizio pastorale, generoso, amante di Dio e di ognuno… So con quali limiti anch’io convivo, non cerco scusanti e chiedo perdono.

Ma so anche che il Signore va oltre ogni debolezza e meschineria e, se lo lasciamo operare in noi, Lui ci fa produrre molto frutto.

Sono cosciente che qualcosa di buono lo abbiamo imparato a realizzare, insieme. Ringraziamo il Signore e custodiamo ogni buon seme. Nella Chiesa e nella vita c’è chi prepara il terreno, chi semina, chi irriga, chi pota, chi aiuta a maturare… chi raccoglie… Ognuno di noi ha vissuto o sta vivendo  qualcuna queste esperienze. È stato un bel tratto di strada in cui il Buon Dio, attraverso l’impegno di tutti, ci ha condotto.  E’ stato ed è bello!

Io sono trasferito altrove per continuare, ricominciando quasi da capo! Voi restate qui per proseguire, accogliendo questa novità inattesa e specialmente preparandovi a lavorare, ognuno con i suoi doni, con un nuovo Pastore.

Per ora non sappiamo chi sarà, come lavorerà… A noi spetta prepararsi vigilanti, uniti e operativi. Questo sforzo sarà di grande aiuto per chiunque venga. Nei prossimi mesi ogni attività e iniziativa deve essere portata avanti con continuità, come possibile con l’aiuto di Dio.

Da parte mia ho bisogno di sentirvi forti, anche se un po’ meravigliati e forse sofferenti. “Forti, perché avete creduto e la Parola di Dio dimora in voi” (1Gv 3,14).  

Ho bisogno di pensarvi motivati nella fede e dalla fede.

Ho bisogno ancora della vostra amicizia, comunione e collaborazione. Ora questo si chiama continuità nell’impegno, fedeltà nella  preghiera per me e per tutta la Chiesa.

Con il mio affetto, la mia gratitudine e la mia fiducia vi benedico, con il saluto di sempre:

Il Signore vi dia Pace!

† Rodolfo

Montepulciano 28 maggio 2013