Vita Chiesa

Don Francesco Ceriotti: domani i funerali a Milano

Nato a Samarate il 21 aprile 1921 (provincia di Varese, ma arcidiocesi di Milano) Ceriotti venne ordinato sacerdote il 29 maggio 1943. Per molti anni svolse il proprio ministero sacerdotale nella Chiesa ambrosiana, dove si occupò anche di cinema e sale parrocchiali. Negli anni Settanta venne chiamato alla Cei, a Roma, ed è stato di fatto il fondatore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni, alla cui guida rimase fino al 1998, lasciando l’incarico a mons. Claudio Giuliodori, direttore dal 1998 al 2007 (ora assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore), al quale subentrò mons. Domenico Pompili, direttore dal 2007 al 2015 (ora vescovo di Rieti). È stato, tra l’altro, protagonista del Progetto culturale, presidente della Fondazione «Comunicazione e cultura», della nascita dell’Agenzia Sir, di Tv2000 – di cui assumerà la direzione ad interim per qualche tempo a 91 anni compiuti -, e di Radio InBlu. Nel 2013, in occasione del 70° anniversario di ordinazione sacerdotale, ricevette gli auguri di papa Francesco, con il quale concelebrò la Messa mattutina in Santa Marta.

«Don Francesco è stato, innanzitutto, un uomo buono. Ha comunicato con la sua umiltà e discrezione, con il suo accostarsi con interesse, pronto a riconoscere e valorizzare quello che gli altri facevano». Così don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (Ucs) della Cei, ricorda al Sir monsignor Francesco Ceriotti. «I primi ricordi – afferma don Maffeis, che è direttore dell’Ucs dallo scorso anno – mi riconducono agli anni dell’Università, quindi a quelli vissuti nel settimanale e nella radio diocesana: nelle diverse occasioni in cui ho incontrato don Francesco, non l’ho mai visto muoversi da solo; sapeva ascoltare e coinvolgere con la pazienza di chi ama camminare insieme». Anche «nell’ultima stagione», aggiunge Maffeis, «non ha mai smesso di coltivare progetti e di spendersi per vederli realizzati. Sapendo quanta storia era custodita dietro i suoi occhi chiari, gli avevo assicurato un posto in ufficio, proponendogli di scriverla. Restano appunti, pagine legate alla nascita dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni e all’impegno in Avvenire, Sir, Tv2000, Radio inBlu, Corallo, Ente dello Spettacolo». Soprattutto, conclude, «resta l’indicazione per i nostri media a non procedere in ordine sparso, ma a tendere all’integrazione e alla sinergia: percorso unitario di una Chiesa che conosce l’importanza di prendere parola nella piazza degli uomini e, insieme, di farlo con l’attenzione ad ascoltare e promuovere i linguaggi dei diversi territori nei quali vive».