Vita Chiesa

Due Papi santi: così la celebrazione di domenica 27

In piazza san Pietro, dalle 9 alle 9.30, i fedeli «che saranno riusciti a raggiungerla», ha reso noto padre Lombardi, reciteranno il Rosario con la Coroncina della Misericordia: «Un atto di devozione popolare in memoria di Suor Faustina Kowalska», nel giorno della festa della Divina Misericordia istituita da Giovanni Paolo II per la domenica che segue la Pasqua, che sarà accompagnato dai canti del Coro della diocesi di Roma, diretto da monsignor Marco Frisina, «coro guida» nella celebrazione che risponderà al Coro della Cappella Sistina, coro ufficiale di tutte le cerimonie pontificie. Ci saranno, inoltre, il Coro della Filarmonica di Cracovia e il Coro della diocesi di Bergamo, in onore della provenienza geografica dei due papi santi. A presiedere la doppia canonizzazione sarà Papa Francesco, che farà il suo ingresso in processione alle ore 10 accompagnato dal canto delle litanie: concelebreranno tra i 130 e i 150 cardinali e circa un migliaio di vescovi, che prenderanno posto alla sinistra del sagrato, guardando la facciata della basilica. Sempre a sinistra, ma sotto il quadrato dei cardinali e vescovi, prenderanno posto circa 6mila sacerdoti.

Saranno 600 i sacerdoti che distribuiranno la Comunione, tra piazza San Pietro e piazza Pio XII, 70 i diaconi per la comunione ai celebranti e altri 200 diaconi per la Comunione in via della Conciliazione. I concelebranti più vicini al Santo Padre – ha riferito il portavoce vaticano – saranno il cardinale Agostino Vallini, suo vicario per la diocesi di Roma, il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e già segretario particolare di Giovanni Paolo II, e il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, nella cui diocesi si trova Sotto il Monte, paese natale di Giovanni XXIII.

Guardando la facciata della basilica, alla destra del sagrato saranno collocate le 93 delegazioni ufficiali di Paesi diversi, 24 tra capi di Stato, reali e presidenti e 35 primi ministri. «La delegazione polacca e quella italiana saranno rappresentate al massimo livello», ha fatto sapere il portavoce vaticano: per quanto riguarda la delegazione italiana, «risultano confermati sia il presidente della Repubblica con consorte, sia il presidente del Consiglio con consorte». «La Santa Sede informa delle canonizzazioni, ma non fa inviti specifici», ha precisato padre Lombardi: «Tutti i rappresentanti dei Paesi sono i benvenuti, così come quelli delle varie confessioni religiose». Tra di essi, sono attesi «ospiti ortodossi e anglicani e un gruppo importante di ebrei».

Il rito della canonizzazione comincerà con la processione e il canto delle litanie, poi l’incensazione dell’altare. Dopo la petizione che il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, presenterà al Santo Padre ripetendola per tre volte, il punto centrale del rito sarà la solenne formula di canonizzazione che il Papa reciterà subito dopo, e grazie alla quale «proporrà all’onore dell’intera Chiesa universale il culto dei nuovi santi». Dopo la formula di canonizzazione, verranno presentate e collocate accanto all’altare le reliquie dei nuovi santi, portate da «persone a loro vicine», ha reso noto padre Lombardi: per Giovanni XXIII i nipoti, il sindaco di Bergamo e il presidente della Fondazione Giovanni XXIII, per Giovanni Paolo II «non lo sappiamo ancora, forse le persone da lui miracolate». I due reliquari saranno uguali nella foggia: la reliquia di Giovanni Paolo II è la reliquia del sangue, già presente durante la beatificazione, mentre la reliquia di Giovanni XXIII è un pezzetto di pelle raccolto in occasione dell’esumazione per la beatificazione all’Altare della Basilica di San Pietro. Con la presentazione delle reliquie, il canto e il ringraziamento del cardinale prefetto al Papa per le canonizzazioni, si conclude il rito vero e proprio della canonizzazione e si riprende la messa con il «Gloria», seguito dalle letture e dal canto del Vangelo in greco e latino.

Nella preghiera del canone e nell’assemblea dei santi saranno ricordati anche i due nuovi santi, ha precisato padre Lombardi, che riguardo alla durata della celebrazione ha detto che «non sarà molto lunga, o troppo più lunga del normale», e si concluderà, come è di norma nel periodo pasquale, con la recita del Regina Coeli. Al termine della celebrazione, ha detto il portavoce vaticano, «è previsto che il Santo Padre saluti le delegazioni ufficiali sul sagrato stesso», e non in basilica. Subito dopo è in programma il giro della piazza con la «jeep bianca».

«Non c’è nessuna ufficialità della sua presenza, c’è il desiderio che venga». Con queste parole padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, ha risposto alle domande dei giornalisti sulla presenza o meno del Papa emerito Benedetto XVI in piazza San Pietro domenica prossima, per la doppia canonizzazione. «Papa Benedetto è il benvenuto, sa di essere desiderato ed è stato invitato. Noi rispettiamo la sua libertà e la sua età e il suo sentirsi in forma, per venire o meno quel giorno». «Se viene saremo tutti contenti – ha proseguito il portavoce vaticano -, se non viene non avremo diritto di essere delusi per una promessa mancata». Se verrà, dove prenderà posto? «Abbiamo visto che durante il Concistoro – ha detto padre Lombardi rispondendo a questa ipotesi – ha desiderato essere all’ultimo posto dopo i cardinali vescovi, nella prima fila. Ha ritenuto lui stesso di valutare dove doveva essere». Se dovesse venire, secondo il portavoce vaticano, probabilmente anche questa volta «lo stabilirà lui stesso, magari sentendo il cerimoniere pontificio. Lo attendiamo come una sorpresa di quel giorno».