Vita Chiesa

ECUMENISMO: BARTOLOMEO I, UNA PREZIOSA RESPONSABILITÀ DA CONDIVIDERE

“Ogni giorno nella santa Chiesa ortodossa si prega per l’unità dei cristiani”. “Porto a tutti il ramoscello d’ulivo, segno di pace e riconciliazione. Noi lavoriamo giorno e notte per l’uomo, per la libertà religiosa e i diritti delle persone, per il rispetto delle minoranze, per il dialogo ecumenico e tra le religioni”. È quanto afferma il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, alla vigilia della festa di sant’Andrea apostolo, patrono della Chiesa ortodossa, alla quale partecipa anche una delegazione della Santa Sede. Per il patriarca “è necessario un dialogo onesto e sereno, avendo coscienza del fatto che, ad esempio, le civiltà non dialogano direttamente, ma tramite persone che portano tradizioni e valori culturali”. “Per questa ragione – afferma Bartolomeo I in un’intervista all’Osservatore Romano – è meglio parlare non di dialogo delle civiltà, ma di cultura del dialogo. Ciò che può fermare la violenza e facilitare la comprensione è unicamente la convivenza pacifica dei singoli e dei popoli. E se tutto questo vale per le civiltà, a maggior ragione vale per le religioni. L’uso della religione come strumento politico non ha nulla a che fare con la fede autentica”. Per Bartolomeo I la guerra in nome della religione è una guerra “contro la religione”. “È importante – rimarca nell’intervista – compiere ogni sforzo per eliminare la violenza, da chiunque provenga, e fare in modo che a dominare il mondo sia la tanto desiderata pace”. “Non si deve mai ricorrere per nessuna ragione – aggiunge – alla violenza che, in quanto disvalore, non può difendere, né promuovere i valori”. Ricordando, poi, la visita di Benedetto XVI in Turchia, esattamente un anno fa, il patriarca esprime “ancora tanta riconoscenza” al papa per quella “giornata storica” che ha “costituito un passo in avanti veramente molto significativo nelle nostre relazioni fraterne”. Quel viaggio, sottolinea Bartolomeo I, “ha dato, nel suo complesso, un contributo molto importante nel dialogo tra le religioni. È stata per noi tutti un’occasione per conoscerci meglio, in una buona amicizia”. Infine, Bartolomeo I riconosce con “molta tristezza” che “non possiamo ancora celebrare insieme i santi Misteri”, invitando a pregare affinché “venga il giorno in cui quest’unità sacramentale possa compiersi pienamente”. “Il cammino verso l’unità dei cristiani – conclude – è una preziosa responsabilità. Una responsabilità che si può assumere pienamente solo se condivisa da tutti fraternamente”.Sir