Vita Chiesa

ECUMENISMO: CARD. KASPER (DOCUMENTO DI RAVENNA), UN PRIMO PASSO IMPORTANTE

“Questo documento parla della tensione fra autorità e conciliarità, ovvero sinodalità, a livello locale, cioè della diocesi, a livello regionale e universale. Il passo importante è che per la prima volta le Chiese ortodosse ci hanno detto sì, esiste questo livello universale della Chiesa e anche a livello universale c’è conciliarità, sinodalità e autorità; vuol dire che c’è anche un Primato: secondo la prassi della Chiesa antica, il primo vescovo è il vescovo di Roma, non c’è dubbio su questo”. Lo ha dichiarato alla Radio Vaticana il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo ecumenico, commentando il Documento reso noto oggi dalla Commissione mista internazionale del dialogo cattolico-ortodosso. Il porporato ha evidenziato tuttavia come a Ravenna “non abbiamo parlato di quelli che sono i privilegi del vescovo di Roma, abbiamo indicato soltanto la prassi per la discussione futura”. Questo documento, ha aggiunto, è “un primo passo importante” che “dà speranza”, anche se “non possiamo esagerarne l’importanza”. “La prossima volta – ha poi rilevato – dovremo tornare sul ruolo del vescovo di Roma nella Chiesa universale nel primo millennio, poi dovremo parlare anche del secondo millennio, del Concilio Vaticano I, il Vaticano II, e questo non sarà facile, la strada è molto lunga e difficile”.

In merito all’abbandono dell’incontro di Ravenna da parte della delegazione della Chiesa ortodossa russa, il card. Kasper ha spiegato come ci fosse “un problema inter-ortodosso sul riconoscimento della Chiesa autonoma dell’Estonia”. “È una questione – ha precisato – inter-ortodossa, non possiamo interferire, ma siamo molto rattristati e preoccupati perché per noi è importante che la Chiesa ortodossa russa partecipi anche nel futuro al nostro dialogo”. “Vogliamo chiedere a Mosca e Costantinopoli – ha ribadito Kasper – di fare del loro meglio per trovare una soluzione, un compromesso, e se loro vogliono possiamo anche facilitare questa soluzione o a livello bilaterale, tra Mosca e Costantinopoli, o a livello pan-ortodosso, ma non c’è dubbio, noi vogliamo la partecipazione della Chiesa ortodossa russa”. Infatti, ha riconosciuto il porporato, questa “è una Chiesa molto importante; non vogliamo fare il dialogo senza i russi e vogliamo lavorare per questo scopo”.

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