Vita Chiesa

ECUMENISMO: CONVEGNO CEI; MONS. PAGLIA, «È TEMPO NON SOLO DI BILANCI MA DI NUOVE SPINTE»

Si aprirà con una testimonianza del Rabbino Elio Toaff e con un intervento del card. Walter Kasper sul 40° anniversario della promulgazione della “Nostra Aetate” il convegno nazionale dei delegati diocesani per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. L’incontro, promosso dalla Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, si svolgerà a Roma dal 27 al 30 novembre ed avrà per tema “Ebraismo, cristianesimo, Islam. Riflessioni e prospettive pastorali”. “L’ecumenismo – spiega mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente del Segretariato CEI per l’ecumenismo e il dialogo – si confronta con grandi sfide, rappresentate anche dal dialogo interreligioso”. Quest’anno poi si celebrano i 40 anni del Concilio Vaticano II. “E’ quindi tempo non solo di bilanci del cammino fatto sino ad ora ma proprio alla luce della lunga strada percorsa insieme, sentiamo l’urgenza di una nuova spinta sia in campo ecumenico che nel campo del dialogo interreligioso, tanto più che i mutati scenari rispetto a quelli del dopo Concilio rendono questi testi conciliari ancora più attuali e quindi profetici”.

Il “motu proprio” di Benedetto XVI sulle basiliche francescane di Assisi ha destato nell’opinione pubblica l’impressione di un restringimento sulle attività di dialogo da parte della Santa Sede. E’ così? Questa decisione del Papa che dà al vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino la giurisdizione sui luoghi di tradizione francescana ad Assisi – risponde Paglia – “non ha nulla a che vedere con l’ecumenismo e il dialogo interreligioso che continua semmai con un maggiore coordinamento rispetto a prima. Non è stata cioè presa per nessun motivo relativo alle questioni del dialogo. E’ semplicemente una disposizione di ordine giuridico che dà al vescovo una giurisdizione all’interno delle basiliche. Non c’è quindi nessun segnale di ristrettezza. E’ semmai un segno per allargare ancor più le attività della basilica, nel senso che a questo punto anche la diocesi, la Conferenza episcopale umbra e l’intera popolazione entrano in questa storia di dialogo che ha sempre caratterizzato la vita di Assisi”.Sir

Motu proprio sulle Basiliche francescane di Assisi