Vita Chiesa

ECUMENISMO: SAMUEL KOBIA LASCIA LA GUIDA DEL CONSIGLIO MONDIALE DELLE CHIESE

Samuel Kobia lascia l’incarico di segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese, organismo ecumenico con sede a Ginevra che riunisce 347 chiese protestanti, ortodosse e anglicane. Prendendo la parola, Kobia ha informato il Comitato centrale del Wcc (che conclude oggi la sua sessione) di non potere “per motivi personali” accettare il secondo mandato dell’incarico. Pertanto il comitato centrale – nella sua riunione di settembre – eleggerà il nuovo segretario generale del Wcc. Sulla scelta di Samuel Kobia sono circolate ipotesi diverse, tra cui anche alcune polemiche circa il suo operato provenienti dai protestanti tedeschi. “Bisogna innanzitutto chiarire – tiene a precisare da Ginevra il portavoce del Wcc, Juan Michel – che Samuel Kobia ha terminato il suo primo mandato ed ha semplicemente rifiutato di accettare il secondo. Non si tratta quindi di dimissioni ma di fine mandato. Parlando al comitato centrale ha poi spiegato di aver preso questa decisione per ragioni personali e il comitato dopo una lunga discussione ha accettato la sua decisione sulla base di queste ragioni personali. Ciò significa che né Kobia né il comitato centrale vogliono commentare o speculare su qualsiasi altra ragione che sono state sollevate riguardo la sua decisione”. Il pastore Walter Altmann, presidente del comitato centrale, ha infatti detto di aver accolto “la notizia con dispiacere”. “Vogliamo – ha detto il pastore Altmann – rispettare la sua decisione e la sua vita privata. Vogliamo anche esprimere la grande gratitudine del Consiglio ecumenico delle Chiese per il servizio che Kobia ha svolto in seno al Consiglio da quando è diventato segretario generale nel 2004”. Samuel Kobia è stato il primo africano eletto alla carica di segretario generale del Wcc, dopo essere strato segretario generale del Consiglio nazionale delle Chiese in Kenya. Lo scorso 25 gennaio aveva incontrato a Roma in udienza privata papa Benedetto XVI e aveva partecipato ai Vespri a San Paolo fuori le Mura per la conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. “Cercare l’unità visibile della Chiesa – aveva scritto in quei giorni per l’Osservatore Romano – è come scalare una montagna. Il cammino diventa più erto e difficile più ci si avvicina alla vetta”.Sir