Vita Chiesa

FAMIGLIA: DON GENTILI (CEI), NO ALLA DERIVA LAICISTICA

Dalla “figliolanza” alla “coniugalità”, e dalla “coniugalità” alla “genitorialità”: questo il percorso che deve percorrere chi sceglie la vita del matrimonio cristiano. Lo ha detto don Paolo Genitili, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia, concludendo ieri l’incontro dei responsabili diocesani di recente nomina del settore, svoltosi ad Assisi sul tema: “Vi occuperete della pastorale familiare”. “E’ solo divenendo sempre più figli di Dio – osserva don Gentili – che si può essere realmente sposi, e divenire autentici genitori, cioè capaci di generare i propri figli alla vita in pienezza, conducendoli alle sorgenti della vita eterna”. “Talvolta – ha osservato don Gentili fotografando l’attuale prassi pastorale – mi sembra che si stia passando da una deriva di tipo clericale, in cui il sacerdote faceva tutto, ad una di tipo laicistico in cui alla coppia di sposi si delega ogni cosa e, nella quale il sacerdote fa come da assistente. Invece è proprio la stretta comunione e la reciprocità fra le due vocazioni, ad offrire un clima familiare a tutta la pastorale diocesana”. Al convegno di Assisi hanno partecipato 450 delegati, provenienti da 116 diocesi, ai quali vanno aggiunti 150 bambini, seguiti da un’apposita équipe di animazione. Oggi, è l’analisi del direttore dell’Ufficio Cei, “la famiglia è al tempo stesso forte e fragile, a causa dei condizionamenti esterni”. Nonostante ciò, “la famiglia fondata sul matrimonio getta una luce di stabilità sulla convivenza sociale e diventa la cellula edificante della società mentre all’interno della Chiesa è il cemento unificante delle esperienze nelle parrocchie e nelle varie comunità ecclesiali”. Ormai – ha detto don Gentili – “non si può pensare ad una iniziazione cristiana che non coinvolga le famiglie, oppure ad una pastorale giovanile e scolastica che non vi faccia riferimento”. Dopo l’impostazione sul trinomio catechesi-liturgia-carità, che per decenni ha accompagnato le nostre comunità, nella Chiesa italiana “si sta procedendo verso ambiti antropologici di vita come affettività, fragilità, cittadinanza, tradizione, lavoro, festa. Sono i luoghi di vita dell’uomo dove la famiglia si incontra”. Riferendosi agli Orientamenti pastorali della Cei per questo decennio, dedicati alla questione educativa, il direttore dell’Ufficio Cei ha fatto notare che “l’accompagnamento dei genitori nel loro compito educativo sta diventando sempre più una questione evidentemente complessa, che richiede da parte nostra un’attenzione e una cura tutta particolare”.Sir