Vita Chiesa

FAMIGLIA: INCONTRO MONDIALE MESSICO, CANTALAMESSA: DECOSTRUTTIVISMO INACCETTABILE

“La critica al modello tradizionale di matrimonio e di famiglia che ha portato alle odierne, inaccettabili, proposte del decostruttivismo, è iniziata con l’illuminismo e il romanticismo. Con intenti diversi, questi due movimenti si sono espressi contro il matrimonio tradizionale in quanto visto esclusivamente nei suoi ‘fini’ oggettivi: la prole, la società, la Chiesa e troppo poco in se stesso, nel suo valore soggettivo e interpersonale”: lo ha detto oggi a Città del Messico p. Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia e relatore di apertura del VI Incontro Mondiale delle Famiglie, che si svolgerà fino a domenica 18 gennaio. Nella sua lunga relazione “I rapporti e i valori familiari secondo la Bibbia”, Cantalamessa ha notato che in passato “tutto si richiedeva ai futuri sposi eccetto che si amassero e si scegliessero liberamente tra di loro. A tale modello venne opposto il matrimonio come patto (Illuminismo) e come comunione d’amore (Romanticismo) tra gli sposi. Ma questa critica – ha sottolineato – va nel senso originario della Bibbia, non contro di essa! Il concilio Vaticano II ha recepito questa istanza quando ha riconosciuto come bene ugualmente primario del matrimonio il mutuo amore e aiuto tra i coniugi”.“La ‘Gender’ rivoluzione presenta non poche analogie con il marxismo ed è probabilmente destinata alla stessa fine”: lo ha detto p. Raniero Cantalamessa nella sua relazione a Città del Messico, aggiungendo come “nei suoi rappresentanti l’istanza (della pari dignità, ndr) ha portato a proposte folli, come quella di abolire la distinzione dei sessi e sostituirla con la più elastica e soggettiva distinzione dei ‘generi’ (maschile, femminile, variabile), o quella di liberare la donna dalla ‘schiavitù della maternità’ provvedendo in altri modi, inventati dall’uomo, alla produzione dei figli”. Dopo aver affermato che “non si capisce chi avrebbe più interesse o desiderio, a questo punto, di avere figli!”, Cantalamessa ha aggiunto: “Proprio la scelta del dialogo e dell’autocritica ci da il diritto di denunciare questi progetti come ‘disumani’, contrari cioè non solo alla volontà di Dio, ma anche al bene dell’umanità. Tradotti in pratica su larga scala, essi porterebbero a guasti imprevedibili”. Ha poi concluso affermando che “l’unica nostra speranza è che il buon senso della gente, unito al ‘desiderio’ dell’altro sesso, al bisogno di maternità e di paternità che Dio ha inscritto nella natura umana resistano a questi tentativi di sostituirsi a Dio, dettati più da tardivi sensi di colpa dell’uomo, che da genuino rispetto e amore per la donna”.Sir