Vita Chiesa

FIRENZE, DON SANTORO TORNA COME CAPPELLANO A LE PIAGGE. MONS. BETORI: HO RICONOSCIUTO IL SUO PENTIMENTO, AUSPICO UN NUOVO INIZIO PER LA SUA ATTIVITA’

Dopo un periodo di dialogo con don Alessandro Santoro, l’incontro con la comunità della Piagge e un costante confronto con gli organismi di partecipazione al governo pastorale della diocesi (collegio dei consultori, consiglio presbiterale, consiglio pastorale), l’arcivescovo di Firenze mons. Giuseppe Betori ha preso atto che il periodo di riflessione e preghiera chiesto a don Santoro dopo la celebrazione del 25 ottobre scorso ha prodotto nel sacerdote quanto auspicato al momento in cui fu sollevato dall’incarico di cappellano delle Piagge. Mons. Betori ha deciso quindi di reinserire don Santoro nel ministero attivo. La decisione è avvenuta dopo che nei giorni scorsi don Santoro ha scritto una lettera all’arcivescovo nella quale “si rende conto di aver provocato disagio e turbamento in buona parte della comunità ecclesiale e presbiterale” nonché afferma di volere “continuare ad essere prete in comunione con tutta la realtà ecclesiale” ed infine di “aver provocato” “anche se senza volere”, “un’incrinatura” in questa comunione.Don Santoro conclude la sua lettera scrivendo al vescovo che qualora dovessero presentarsi “situazioni particolari” e ‘al limite'”, in nome della comunione con “il corpo ecclesiale” lui le sottoporrà “alla riflessione sua (dell’arcivescovo n.d.r.) e degli organismi ecclesiali interessati”. L’arcivescovo dopo essersi consultato stamani con il consiglio presbiterale ha incontrato nel pomeriggio don Santoro che ha sottoscritto la professione di fede e il giuramento di fedeltà consueti per chi assume un ufficio da esercitare a nome della Chiesa, come ad esempio accade per i parroci. Nella formula, dopo la recita del Credo, si giura sul Vangelo fedeltà al Signore, alla sua Parola, alla Chiesa e alla dottrina del suo Magistero. E ci si impegna all’osservanza della disciplina della Chiesa e delle direttive del Vescovo. L’arcivescovo alla luce di questi passaggi ha ritenuto anche opportuno che il ministero di don Santoro continuasse alla cappellania delle Piagge a partire da domenica prossima “per il periodo adeguato – come scritto dallo stesso don Santoro al consiglio presbiterale del febbraio scorso – a “finire il lavoro”, cioè accompagnare la comunità a crescere nel cammino di fede e a maturare in autonomia e ecclesialità”.  “Riconosciuto il pentimento del sacerdote e il suo dispiacere per il  turbamento arrecato ai fedeli e al presbiterio – ha dichiarato mons. Betori – ho considerato concluso il periodo di sospensione disposto per don Santoro per un particolare esercizio  di riflessione e preghiera, e l’ho reintegrato nell’ufficio di cappellano delle Piagge, in vista di accompagnare l’esperienza lì avviata a una più  adeguata maturità nell’impegno ecclesiale e sociale”. L’Arcivescovo ringrazia la Fraternità di Romena per aver accolto don Alessandro Santoro in questo periodo di riflessione e preghiera, e don Renzo Rossi, che nello stesso periodo ha svolto il ruolo di cappellano alle Piagge con esemplare generosità, attenzione umana e spirito ecclesiale.“Auspico che questa soluzione della vicenda, raggiunta grazie alla disponibilità e alla fiducia da parte di tutti, – ha dichiarato l’arcivescovo Betori – costituisca un nuovo inizio per il servizio pastorale di don Santoro e per la vita ecclesiale della gente delle Piagge e l’intera Chiesa fiorentina si senta richiamata alla fedeltà verso la fede e gli ordinamenti ecclesiali e non meno all’accoglienza delle persone secondo i principi evangelici della verità e della misericordia”.