Vita Chiesa

FIRENZE, LETTERA PASTORALE DEL CARD. ANTONELLI: «ESSERE PARROCCHIA»

«La mia lettera vuole soprattutto essere un aiuto a ravvivare la consapevolezza e la gioia dell’essere Chiesa e dell’essere parrocchia». È dedicata alla comunità cristiana e all’Eucaristia la nuova lettera pastorale che il cardinale Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze, ha rivolto alla sua diocesi. Tra i richiami contenuti nel messaggio, anche quello a non trascurare la partecipazione alla liturgia: «La sensibilità religiosa di oggi si concentra sugli eventi straordinari intensamente emotivi e sui riti di passaggio che scandiscono le grandi tappe della vita. Invece avverte scarsamente l’importanza della frequenza regolare alla messa domenicale». Antonelli invita a partecipare alla messa «ben disposti, in modo attivo e consapevole, con il cuore vibrante di amore, di gioia, di lode e di gratitudine». Ma la domenica, proprio perché è il giorno del Signore, è anche il giorno dell’uomo: «Occorre risvegliare nelle persone il gusto di stare insieme. Secondo le possibilità, si creino per le famiglie occasioni e iniziative frequenti di aggregazione significativa e gioiosa, alternativa alle proposte del consumismo imperante».

Per rivitalizzare le parrocchie, aggiunge il Cardinale, «non occorre moltiplicare le attività, ma curare la spiritualità, la mentalità, gli atteggiamenti, le relazioni fraterne. Fare bene le cose ordinarie, arricchendole di nuovi significati, cercando di educare una coscienza ecclesiale e un forte senso di appartenenza». La parrocchia quindi deve essere spazio accogliente per tutti: «praticanti e non praticanti, famiglie regolari e convivenze irregolari, cristiani e non cristiani, credenti e non credenti». A riguardo, prosegue Antonelli, «può essere preziosa la cosiddetta “sala della comunità”, quasi un complemento dell’aula liturgica».

L’Arcivescovo di Firenze si sofferma a valutare anche «la forte diminuzione di vocazioni al Presbiterato e alla vita consacrata», un dato, sottolinea, che «ci costringe a ripensare seriamente la presenza della Chiesa sul territorio e l’animazione pastorale. Quello che appare fin d’ora necessario è che accanto ai sacerdoti deve emergere una varietà di figure ministeriali con responsabilità ben definite e un’adeguata preparazione spirituale, teologica e pastorale: i diaconi innanzitutto, ma anche altri ministeri ecclesiali non ordinati. Altra linea da seguire è quella della integrazione pastorale tra parrocchie vicine, tra parrocchie e comunità religiose, tra parrocchie e aggregazioni ecclesiali».

Il testo della lettera pastorale: «La parrocchia comunità eucaristica per il mondo»