Vita Chiesa

FIRENZE, MESSA PASQUALE: CARD. ANTONELLI, VICINO A LAVORATORI ELECTROLUX

Un invito alla preghiera “per lo sviluppo solidale e sostenibile nel mondo e, in particolare, per la pace in Medio Oriente e nel Tibet”, è venuto dall’arcivescovo di Firenze, cardinale Ennio Antonelli, nell’omelia della messa pasquale. Un invito anticipato da “una speciale vicinanza” che l’arcivescovo ha riservato ai lavoratori dell’Electrolux di Scandicci, “che vivono giorni di preoccupazione e di sofferenza per il pericolo di rimanere senza lavoro”. Nei giorni scorsi una delegazione della Rsu dello stabilimento fiorentino, dove sono occupati 450 lavoratori e per il quale la multinazionale svedese ha annunciato la chiusura, aveva incontrato Antonelli che, poi, aveva “auspicato” che per lo stabilimento si cerchi “con alto senso di responsabilità, con coraggio e intelligenza, la miglior soluzione possibile”. Il cardinale Antonelli, che ieri sera aveva celebrato la veglia pasquale sempre nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, prima di entrare in Duomo aveva benedetto il ‘Brindellone’, allestito per il tradizionale ‘Scoppio del carro’, e i tanti turisti e fiorentini radunati tra il Battistero e il Duomo per assistere alla manifestazione. Anche a loro si è rivolto l’arcivescovo perché “questo santo giorno di Pasqua ci faccia sentire tutti più solidali, fiduciosi e lieti: fratelli appartenenti alla Chiesa fiorentina, cristiani non cattolici – ha aggiunto -, credenti di altre religioni, uomini di buona volontà, ospiti venuti a visitare la nostra bellissima città e regione”. Momenti di tensione, anche se subito rientrati, all’inizio della messa pasquale in Santa Maria del Fiore. Una giovane donna, con uno zainetto in spalla e una borsa, ha cercato di scavalcare le transenne che dividono l’altare dalla zona dei fedeli mentre l’arcivescovo, cardinale Ennio Antonelli, iniziava la funzione subito dopo il tradizionale ‘Scoppio del carro’. La giovane, urlando frasi sconnesse, è stata subito bloccata dagli addetti al servizio dell’Opera del Duomo e dalle forze dell’ordine. Portata fuori dalla cattedrale la donna, che ha detto di chiamarsi Maria, ha insistito con carabinieri e agenti per rientrare in chiesa spiegando di voler assistere alla messa vicino ai sacerdoti e al cardinale perché “così vuole Dio”. Sul posto è intervenuto anche il 118 e il medico, con l’aiuto di un carabiniere, l’ha convinta a salire sull’ambulanza. Prima del piccolo parapiglia tutto si era svolto secondo tradizione. Alle 11 la colombina, partita dall’altare maggiore, ha acceso i fuochi sistemati sul ‘Brindellone’ (così viene chiamato il carro dai fiorentini), per poi terminare la sua corsa, lungo il filo d’acciaio, tornando regolarmente all’altare. Un segno di buon auspicio per i raccolti. Per oltre dieci minuti, tra il Battistero e l’ingresso del duomo, fumogeni bianchi e viola e fuochi d’artificio hanno fatto la gioia di tantissimi fiorentini e turisti che assistevano alla manifestazione. Lo Scoppio del carro trae origine dal ritorno dalla prima crociata del 1099 ed è la più antica tradizione celebrata nel capoluogo toscano. Poi, appena si sono spenti gli ultimi fuochi, una forte pioggia, che fino a quel momento aveva graziato i presenti, ha iniziato a cadere su Firenze. (ANSA).