Vita Chiesa

FIRENZE, MONS. BETORI: LA CHIESA E’ VICINA AGLI ULTIMI SENZA CLAMORE

La Chiesa aiuta gli ultimi “senza clamori e salotti”, attraverso un’opera discreta e lontana da “gesti stravaganti”. Lo ha ricordato ieri a Firenze, l’arcivescovo Giuseppe Betori, nell’omaggio all’Immacolata (testo integrale) che si è svolto, come accade da alcuni anni, presso la Loggia del Bigallo, in piazza del Duomo. Per farlo l’arcivescovo ha colto l’occasione del primo censimento realizzato dalla Caritas, (per ora in fase sperimentale proprio a Firenze, Reggio Calabria e Mantova, e che nel 2010 verrà realizzato in tutte le diocesi italiane), sulle opere sociali e sanitarie legate alla Chiesa fiorentina (in totale 405), “che vedono all’opera oltre 23.000 volontari e circa 2.200 persone retribuite, con una diffusa collocazione sul territorio, una pluralità di servizi, che incontrano decine di migliaia di poveri ogni anno”. Betori ha ricordato che inizio e fine vita sono temi fondamentali per la Chiesa, perché “la dignità della persona deve essere sempre rispettata”. Ma poi ha sottolineato che non meno preoccupazione la stessa Chiesa ha per “i tempi intermedi della vita”, in particolare per l’educazione “vera sfida dei tempi odierni”, e per le prospettive “della situazione economica del nostro territorio, tra crisi e sviluppo, con le inquietudini a ciò connesse per il lavoro di tanti e quindi per il futuro di troppe famiglie”. Una Chiesa “che si affianca alle istituzioni – ha aggiunto monsignor Betori – e occupa largo spazio della vitalità della società civile fiorentina”. Una presenza che, però, non insegue “interessi di parte” e vuole “offrire un contributo al bene comune” ha concluso l’arcivescovo, innestandosi “nel tessuto della comunità”, ma sempre nella certezza “che il nostro servizio potrà essere un riflesso del solo amore da cui proviene ogni vera carità, il mistero stesso di Dio, lui che è l’Amore”.