Francesco, Messa a S. Marta: Dio gioisce quando un peccatore si salva
Il Dio dei cristiani è «un Dio che cammina per cercarci e ha una certa debolezza d'amore per quelli che si sono più allontanati, che si sono perduti». Lo ha detto il Papa, che nella messa celebrata oggi a Santa Marta ha messo l'accento sulla «gioia di Dio», che è «un Dio cui non piace perdere, non è un buon perdente e per questo, per non perdere, esce da sé e va, cerca.
È un Dio che cerca: cerca tutti quelli che sono lontani da Lui. Come il pastore, che va a cercare la pecora smarrita». Il lavoro di Dio - ha sottolineato il Papa - è "andare a cercare» per «invitare alla festa tutti, buoni e cattivi»: «Va' e li cerca. E come cerca? Cerca sino alla fine, come questo pastore che va nel buio, cercando, finché la trova; o come la donna, che quando perde quella moneta accende la lampada, spazza la casa e cerca accuratamente. Così cerca Dio. Questo è nostro Padre: sempre ci cerca». «La gioia di Dio non è la morte del peccatore, ma la sua vita: è la gioia», ha spiegato il Papa, secondo il quale la gente che al tempo di Gesù «mormorava» contro di lui, in realtà non lo conosceva: «Credevano che essere religiosi, che essere persone buone fosse andare sempre bene, anche educati e tante volte fare finta di essere educati». «Questa è l'ipocrisia della mormorazione», ha ammonito il Papa: invece, «la gioia del Padre, Dio, è quella dell'amore: ci ama».
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