Vita Chiesa

Francesco, Messa a S. Marta: il cristiano porta le umiliazioni con gioia

Il pericolo di una fede fatta di calcoli e passi trattenuti c’è sempre. Punto di partenza il Vangelo di Luca, nel brano in cui Gesù chiede prima ai discepoli cosa dica la gente di Lui e poi cosa dicano loro stessi, fino alla risposta di Pietro: «Il Cristo di Dio». «Questa domanda è rivolta anche a noi», ha osservato il Papa, che ha elencato subito dopo una serie di risposte dalle quali trapela l’essenza di una fede matura per metà. «Per te chi sono io? Il padrone di questa ditta, un buon profeta, un buon maestro, uno che ti fa bene al cuore?» – che pure è «tutto vero». Sono «uno che cammina con te nella vita, che ti aiuta ad andare avanti, a essere un po’ buono?». Alla risposta di Pietro, Gesù chiede di non rivelarlo a nessuno e poi annuncia la sua Passione, la sua morte e la sua Risurrezione. E qui «Pietro si spaventa, si scandalizza», né più né meno di tanti cristiani che dicono: «Mai ti succederà questo! Io ti seguo fino a qui». Un modo di «seguire Gesù per conoscerlo fino a un certo punto»: «E questa è la tentazione del benessere spirituale. Abbiamo tutto: abbiamo la Chiesa, abbiamo Gesù Cristo, i Sacramenti, la Madonna, tutto, un bel lavoro per il Regno di Dio; siamo buoni, tutti».

Ma «il benessere spirituale» basta fino ad un certo punto. «Come quel giovane che era ricco – ha ricordato il Papa -: voleva andare con Gesù, ma fino a un certo punto. Manca quest’ultima unzione del cristiano, per essere cristiano davvero: l’unzione della croce, l’unzione dell’umiliazione. Lui umiliò se stesso fino alla morte, morte di tutto. Questa è la pietra di paragone, la verifica della nostra realtà cristiana: sono un cristiano della cultura del benessere? Sono un cristiano che accompagna il Signore fino alla croce? Il segno è la capacità di portare le umiliazioni». Lo scandalo della Croce continua però a bloccare molti cristiani. Tutti – ha constato il Pontefice – vogliono risorgere, ma «non tutti» intendono farlo per la strada della Croce. E anzi, si lamentano dei torti o degli affronti subiti, comportandosi all’opposto di ciò che Gesù ha fatto e chiede di imitare: «La verifica se un cristiano è un cristiano davvero è la sua capacità di portare con gioia e con pazienza le umiliazioni; e come questa è una cosa che non piace… ci sono tanti cristiani che, guardando il Signore, chiedono umiliazioni per assomigliare più a Lui. Questa è la scelta: o cristiano di benessere – che andrai al Cielo, eh?, sicuro ti salverai, eh? – o cristiano vicino a Gesù, per la strada di Gesù».