Vita Chiesa

Francesco, Messa a S. Marta: la fede non è una cosa privata

Il cuore della “prova finale” sta dunque nella profanazione della fede: “Non si può parlare di religione, è una cosa privata, di questo pubblicamente non si parla. I segni religiosi sono tolti. Si deve obbedire agli ordini che vengono dai poteri mondani. Si possono fare tante cose, cose belle, ma non adorare Dio. Divieto di adorazione. Questo è il centro di questa fine”.

“E quando arrivi alla pienezza, al ‘kairos’ di questo atteggiamento pagano – ha proseguito il Papa – allora sì, verrà Lui: ‘E vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria’. I cristiani che soffrono tempi di persecuzione, tempi di divieto di adorazione sono una profezia di quello che ci accadrà a tutti”. Eppure, conclude Papa Francesco, nel momento in cui i “tempi dei pagani sono stati compiuti” è quello il momento di alzare il capo, perché è “vicina” la “vittoria di Gesù Cristo”, e bisogna attenderla con “fedeltà” e “pazienza”, perché “i capelli della nostra testa non cadranno”.