Vita Chiesa

Francesco, Messa a S. Marta: siamo un popolo unito da Gesù non che si «arrangia»

Persone che sanno aspettare e, nell’attesa, coltivano una solida speranza. Il pagano, invece, ha detto il Papa – «e tante volte noi cristiani ci comportiamo come i pagani», ha aggiunto – si dimentica di Gesù, «pensa a se stesso, alle sue cose, non aspetta Gesù. L’egoista pagano fa come se fosse un dio: ‘Io mi arrangio da solo’. E questo finisce male, finisce senza nome, senza vicinanza, senza cittadinanza». «Quello che è venuto a fare Gesù con noi è darci cittadinanza, appartenenza a un popolo, nome, cognome». Così, da «nemici senza pace», ha affermato Papa Francesco, Cristo «ci ha accomunato» col «suo sangue», «abbattendo il muro di separazione che divide».

«Tutti noi sappiamo che quando non siamo in pace con le persone, c’è un muro che ci divide», ha affermato il Papa: «Ma Gesù ci offre il suo servizio di abbattere questo muro, perché possiamo incontrarci. E se siamo divisi, non siamo amici: siamo nemici. E di più ha fatto, per riconciliare tutti in Dio. Ci ha riconciliato con Dio: da nemici, amici; da estranei, figli». «Aspettare Gesù», l’invito di Francesco: «Chi non aspetta Gesù, chiude la porta a Gesù, che verrà a trovarci i come Lui ci ha fatto con il suo servizio: amici vicini, in pace». «Io ci credo in questa speranza, che Lui verrà?», la domanda da porsi: «Io ho il cuore aperto, per sentire il rumore, quando bussa alla porta?».