Vita Chiesa

Francesco: P. Lombardi, «Invita tutta la Chiesa ad essere in cammino»

«La cosa principale di questo primo anno è certamente la grande attenzione, la grande attrazione della gente – dico la gente, per dire non solo i cattolici praticanti, ma tutte le persone di questo mondo – la grande attenzione per questo Papa, per il suo messaggio. È qualcosa che penso e spero sia radicato molto profondamente nel cuore delle persone, che si sono sentite toccate da una parola di amore, di attenzione, di misericordia, di vicinanza, di prossimità, in cui attraverso l’uomo, il Papa, è l’amore di Dio che arriva». Lo dice, in un’intervista a Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, in occasione del primo anniversario di Pontificato di Papa Francesco che ricorre il 13 marzo. Tra gli episodi «toccanti nel corso di quest’anno», padre Lombardi ricorda «la prima comparsa alla loggia della basilica di San Pietro», «la lavanda dei piedi ai giovani nel carcere il Giovedì Santo», «il viaggio a Lampedusa», «la Giornata mondiale della gioventù a Rio», la visita ad Assisi, «il Concistoro del mese di febbraio». C’è, poi, «l’esortazione apostolica, Evangelii Gaudium, in cui abbiamo veramente il cuore del Papa articolato in un modo molto chiaro, molto ampio, come programma del suo Pontificato».

 «Il Papa – prosegue padre Lombardi – ha dato un grande impulso e cammina con una Chiesa che cerca la volontà di Dio, che cerca la sua missione nel mondo di oggi per il bene di tutti, andando veramente verso le periferie, verso i confini del mondo. Il Papa ha parlato spesso dei pastori che sono davanti, dentro, dietro il gregge, per aiutarlo a camminare, a trovare la sua strada. Mi sembra che egli sia veramente così e invita anche tutta la Chiesa ad essere in cammino. C’è un senso forte di dinamismo, che si riscontra in particolare nell’itinerario sinodale» sulla famiglia. Dio guarda tutti e Papa Francesco «è riuscito a far capire che l’interesse di Dio, il suo sguardo, è per tutte le sue creature, per tutte le persone del mondo e nessuno è dimenticato». Questo «è un punto estremamente importante e non l’ha inventato Papa Francesco evidentemente. È riuscito, però, a darne un senso molto forte e tantissime persone lo hanno capito. Manifestazioni di attenzione, quindi, che vengono da sedi, da organi di stampa non abituali, significano che il suo messaggio è arrivato». Naturalmente, aggiunge il portavoce vaticano, «tutti dobbiamo essere in cammino, quindi anche le persone che magari si sentivano più tranquille o più stabili, stabilizzate nella loro condizione, si sentono coinvolte da questa grande missione. Anche questo ha certamente un aspetto positivo».