Vita Chiesa

Francesco a Pontificie Accademie: «Una Chiesa tutta missionaria»

La dimensione «luminosa» della fede e la connessione tra fede e verità, «da indagare non solo con gli occhi della mente ma anche con quelli del cuore, cioè nella prospettiva dell’amore», per una «Chiesa tutta in cammino e tutta missionaria». Parte da qui Papa Francesco, richiamando l’enciclica Lumen fidei e l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, nel messaggio inviato al cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura e del Consiglio di coordinamento tra Accademie Pontificie, in occasione della XVIII Seduta pubblica delle Pontificie Accademie in corso questo pomeriggio in Vaticano, durante la quale l’arcivescovo Pietro Parolin, segretario di Stato, consegnerà il Premio delle Pontificie Accademie. Nel rammentare che la seduta odierna è convocata nella memoria liturgica di san Tommaso d’Aquino, sul tema «Oculata fides. Leggere la realtà con gli occhi di Cristo», che rimanda proprio ad una espressione del «Doctor Angelicus» citata nella Lumen fidei, il Papa ribadisce: «È in questo intreccio della fede con l’amore che si comprende la forma di conoscenza propria della fede, la sua forza di convinzione, la sua capacità di illuminare i nostri passi». «Giustamente – prosegue il Pontefice – san Tommaso afferma che si tratta di una oculata fides, di una fede che vede!».

Di qui, secondo Papa Francesco, «derivano importanti conseguenze sia per l’agire dei credenti, sia per il metodo di lavoro dei teologi», di fronte ad una verità «ridotta spesso ad autenticità soggettiva del singolo». Dal Pontefice l’invito ad aprirsi alla «verità dell’amore», grazie alla quale «la sicurezza della fede ci mette in cammino e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti». Una «Chiesa tutta in cammino e tutta missionaria» per annunciare il Vangelo nel mondo attuale, è l’auspicio del Papa. E questa scelta missionaria «capace di rinnovare ogni cosa», prosegue citando ancora l’Evangelii gaudium, «riguarda tutta la Chiesa ed ogni sua parte. Anche le Accademie Pontificie sono chiamate a questa trasformazione, per non far mancare al Corpo ecclesiale il contributo loro proprio». Non si tratta però, precisa il Pontefice, «di fare operazioni esteriori, ‘di facciata’»; bensì di «concentrarsi ancora di più ‘sull’essenziale, su ciò che è più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario’». Quest’anno il Premio delle Pontificie Accademie, viene attribuito ex aequo a due giovani studiosi: Alessandro Clemenzia e Maria Silvia Vaccarezza.