Vita Chiesa

Francesco conferisce autorità episcopale a sotto-segretario Sinodo vescovi

«Trascorsi quasi cinquant’anni dall’istituzione del Sinodo dei Vescovi – si legge, infatti, in una lettera inviata al cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi – avendo anch’io perscrutato i segni dei tempi e nella consapevolezza che per l’esercizio del mio ministero petrino serve, quanto mai, ravvivare ancor di più lo stretto legame con tutti i pastori della Chiesa, desidero valorizzare questa preziosa eredità conciliare». «Non v’è dubbio che il vescovo di Roma abbia bisogno della presenza dei suoi confratelli vescovi, del loro consiglio e della loro prudenza ed esperienza», scrive Papa Francesco nella missiva diffusa oggi dalla Sala stampa vaticana: «Il successore di Pietro deve sì proclamare a tutti chi è ‘il Cristo, il Figlio del Dio vivente’ ma, in pari tempo, deve prestare attenzione a ciò che lo Spirito Santo suscita sulle labbra di quanti, accogliendo la parola di Gesù che dichiara: ‘Tu sei Pietro…’ , partecipano a pieno titolo al Collegio Apostolico». Di qui la gratitudine del Papa «a quanti, con un lavoro generoso, assiduo e competente, hanno assicurato, in tutti questi anni, che l’istituzione sinodale contribuisse all’imprescindibile dialogo tra Pietro e i suoi confratelli».

«Al fine di rendere più manifesto l’apprezzato servizio che codesto organismo svolge in favore della collegialità episcopale con il vescovo di Roma, ho deciso di conferire al Sotto-Segretario il carattere episcopale», la decisione odierna, per rispecchiare «quella comunione affettiva ed effettiva che costituisce lo scopo precipuo del Sinodo dei Vescovi». Nella prima parte della lettera, il Papa ricorda l’istituzione del Sinodo dei vescovi da parte di Paolo VI e sottolinea che ai tempi del Concilio «costituiva uno sprone per tutti i vescovi cattolici a prendere parte, in modo più evidente ed efficace, alla sollecitudine del Vescovo di Roma per la Chiesa Universale». Da allora in poi, le assemblee sinodali «hanno potuto far conoscere gli imprescindibili contributi riguardanti i problemi e l’attività della Chiesa nel mondo e hanno offerto al Successore di Pietro un valido aiuto e consiglio per salvaguardare e incrementare la fede, per proporre con coraggio l’integrità della vita cristiana e per consolidare la disciplina ecclesiale». Citando Giovanni Paolo II, Francesco scrive che tale strumento «potrà essere ancora migliorato» e che «si possono e si devono cercare forme sempre più profonde e autentiche dell’esercizio della collegialità sinodale, per meglio realizzare la comunione ecclesiale e per promuovere la sua inesauribile missione».