Vita Chiesa

Francesco: famiglia centro di amore, resiste a manipolazione e centri di potere

Nel legame familiare, prosegue Francesco, “la persona si integra naturalmente e armonicamente in un gruppo umano, superando la falsa opposizione tra individuo e società”, Nel seno della famiglia, “nessuno è mai scartato: l’anziano come il bambino vi trovano accoglienza”. Famiglia, dunque, come luogo in cui trovano posto “la cultura dell’incontro e del dialogo, l’apertura alla solidarietà e alla trascendenza”. Per questo la famiglia, secondo il Papa, costituisce “una grande ricchezza sociale”, come scrive Benedetto XVI nella Caritas in veritate. “Stabilità” e “fecondità”: sono queste, per Francesco, le caratteristiche principali della famiglia. “Le relazioni basate sull’amore fedele, fino alla morte, come il matrimonio, la paternità, la filiazione o la fratellanza, si apprendono e si vivono nel nucleo familiare”; ricorda il Santo Padre: “Quando queste relazioni formano il tessuto di base di una società umana, le danno coesione e consistenza”.

L’amore familiare, inoltre, “è fecondo non solo perché genera nuove vite, ma anche perché amplia l’orizzonte dell’esistenza, genera un mondo nuovo”. Ecco perché dobbiamo “credere, contro ogni disperazione e disfattismo, che una convivenza basata sul rispetto e sulla fiducia è possibile”. “Di fronte a una visione materialista del mondo – ammonisce il Papa – la famiglia non riduce l’uomo a sterile utilitarismo”, che è “causa dei suoi disagi più profondi”. Nell’amore familiare, infine, “l’uomo cresce anche nella sua apertura a Dio come padre”, scrive Francesco citando il documento di Aparecida, che esorta a non considerare la famiglia “solo oggetto, ma anche agente di evangelizzazione”. “Nella famiglia, la fede si mescola con il latte materno”, ricorda il Papa citando “il gesto spontaneo di dare la benedizione, che si conserva in molti dei nostri popoli” e che “ricalca perfettamente la convinzione biblica secondo la quale la benedizione di Dio si trasmette di padre in figlio”. Di qui l’invito, rivolto alle famiglie, a coltivare “relazioni sane” tra i loro membri, e a sapersi dire reciprocamente “perdono, grazie, scusa”.