Vita Chiesa

Francesco, messaggio Urbi et orbi: Basta guerre, sconfiggere la fame!

«Se Cristo non fosse risorto – ha detto Francesco – il Cristianesimo perderebbe il suo valore; tutta la missione della Chiesa esaurirebbe la sua spinta, perché è da lì che è partita e che sempre riparte». E’ questo «il messaggio che i cristiani portano al mondo»: «In Gesù, l’Amore ha vinto sull’odio, la misericordia sul peccato, il bene sul male, la verità sulla menzogna, la vita sulla morte».

E dunque, «in ogni situazione umana segnata da fragilità, peccato e morte, la Buona Notizia non è soltanto una parola ma una testimonianza di amore gratuito e fedele», un «uscire da sé per andare incontro all’altro, è stare vicino a chi è ferito dalla vita, è condividere con chi manca del necessario, è rimanere accanto a chi è malato o vecchio o escluso…». «Questa è la gioiosa certezza nel cuore» di ogni cristiano, ha detto ancor il Papa che ha aggiunto: «l’Amore è più forte, l’Amore dona vita, l’Amore fa fiorire la speranza nel deserto».

Il Papa ha quindi invocato il Risorto: Aiutaci – ha chiesto – a sconfiggere «la piaga della fame», aggravata da «conflitti» e da «immensi sprechi di cui siamo spesso complici»«proteggere gli indifesi», specie «bambini», «donne», «anziani», a volte sfruttati e abbandonati; ad assistere i fratelli colpiti dall’epidemia Ebola in Guinea Conakry, Sierra Leona e Liberia o affetti da «tante altre malattie”», diffuse «anche per l’incuria e la povertà estrema»«strappati» «ai loro affetti», come i sacerdoti e laici sequestrati; conforta i migranti, che hanno lasciato le proprie terre per sperare in un futuro migliore, vivere con dignità e professare liberamente la fede. «Ti preghiamo, Gesù glorioso, fa’ cessare ogni guerra, ogni ostilità grande o piccola, antica o recente!».

Francesco non ha dimenticato i Paesi percorsi da conflitti e discordie, in particolare la Siria, perché quanti soffrono «possano ricevere i necessari aiuti umanitari»: «Le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma abbiano l’audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa!».

E ancora ha chiesto di confortare le vittime delle violenze fratricide in Iraq, di sostenere la ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi e perché si fermino gli scontri nel Centrafrica, gli attentati terroristici in Nigeria, le violenze in Sud Sudan, e perché gli animi «si volgano alla riconciliazione» in Venezuela. Poi un pensiero speciale all’Ucraina: «perché tutte le parti interessate, sostenute dalla Comunità internazionale, intraprendano ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in uno spirito di unità e di dialogo, il futuro del Paese».

Infine una preghiera per il mondo intero: «Per tutti i popoli della Terra ti preghiamo, Signore: tu che hai vinto la morte, donaci la tua vita, donaci la tua pace!».