Vita Chiesa

Francesco prega per la pace in Etiopia e in Libia

Papa Francesco segue con preoccupazione le notizie che giungono dall’Etiopia, e dopo la preghiera dell’Angelus interviene così: Mentre esorto a respingere la tentazione dello scontro armato, invito tutti alla preghiera e al rispetto fraterno, al dialogo e alla ricomposizione pacifica delle discordie. Il pensiero di Francesco va anche alla pace in Libia. Il Pontefice ricorda l’appuntamento che inizia oggi a Tunisi, dove si riunisce il Forum del dialogo politico libico che vedranno coinvolte tutte le parti: Dall’importanza dell’evento auspico vivamente che in questo momento così delicato venga trovata una soluzione alla lunga sofferenza del popolo libico e che il recente accordo per un cessate il fuoco permanente sia rispettato e concretizzato. Preghiamo per i delegati del forum, per la pace e la stabilità in Libia. Una preghiera del Pontefice, poi, è rivolta per le popolazioni dell’America centrale colpite dall’uragano Eta, che nei giorni scorsi ha causato vittime e ingenti danni in una zona che già soffre molto per la pandemia. Eta, ora declassato a depressione tropicale, ha fino ad ora provocato 200 tra morti e dispersi, la maggior parte delle vittime è stata registrata in Guatemala. Il Signore accolga i defunti, conforti i loro famigliari e sostenga quanti sono più provati, come pure tutti coloro che si stanno prodigando per aiutarli.

Francesco ricorda anche la beatificazione avvenuta ieri a Barcellona di Juan Roig y Diggle, laico e martire, ucciso a 19 anni durante la guerra civile spagnola. Fu testimone di Gesù nell’ambiente di lavoro e rimase a Lui fedele fino al dono supremo della vita. Il suo esempio, susciti in tutti, specialmente nei giovani, il desiderio di vivere in pienezza la vocazione cristiana. 

Infine, Francesco ricorda anche l’odierna Giornata italiana del Ringraziamento, che quest’anno è dedicata all’acqua. L’acqua è vitale per l’agricoltura; è anche vitale per la vita! Sono vicino con la preghiera e l’affetto al mondo rurale, specialmente ai piccoli coltivatori. Il loro lavoro è più che mai importante in questo tempo di crisi. Mi associo ai vescovi italiani che esortano a salvaguardare l’acqua come bene comune, il cui uso deve rispettare la sua destinazione universale.