Vita Chiesa

Francia: petizione contro card. Barbarin. Diocesi di Lione e vescovi francesi, «lasciamo che la giustizia faccia il suo corso»

Martedì 21 agosto, padre Pierre Vignon, prete della diocesi di Valence (Drôme) e giudice ecclesiastico, ha lanciato una petizione on line, su quello che in Francia viene ormai chiamato «l’affaire Barbarin», alle prese proprio per quel motivo di procedimenti penali che sono tutt’ora in corso.

Tutto ha inizio nel 2016 quando venne fuori il caso di Bernard Preynat, prete della diocesi di Lione accusato di aver abusato di decine di ragazzi appartenenti ad un gruppo scout negli anni 1970 e 1980. Nelle accuse, è finito anche il cardinale Philippe Barbarin, che in un’intervista a «La Croix» confidò di essere stato messo al corrente dei fatti dal 2007.

Nel 2016, la Procura della Repubblica di Lione ha aperto un’indagine nei confronti del cardinale per «omissione di denuncia» di aggressioni sessuali. Ma il pubblico ministero ha considerato il fatto che non c’era stata da parte dell’arcivescovo una «volontà deliberata di ostacolare l’azione della giustizia». Nel luglio 2017, però, è stata presentata un’altra denuncia, sempre per omissione, riguardante fatti commessi da un altro sacerdote della diocesi, padre Jérôme Billoud.

Nel 2017, l’associazione «La Parole Libérée», che riunisce le vittime del sacerdote, ha deciso di intentare una nuova causa, utilizzando una procedura di citazione diretta. Oltre al cardinale Philippe Barbarin, altre sei persone sono citate in tribunale, tra cui Luis Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Il processo, inizialmente previsto per aprile 2018, è stato rinviato una prima volta a gennaio 2019, ma sarà nuovamente rinviato a causa delle difficoltà legali incontrate dai querelanti in merito alla comparsa di Ladaria Ferrer. Il 3 settembre dovrebbero essere stabilite nuove date per il processo.

La diocesi di Lone ha affidato la risposta alla richiesta di dimissioni del cardinale Barbarin, al vescovo ausiliare Emmanuel Gobilliard che, in una nota scritta e agli schermi di BfmTv, spiega: «A seguito di una prima indagine, per la quale la diocesi di Lione e il cardinale Barbarin hanno collaborato ampiamente con la giustizia, un magistrato ha emesso un parere motivato nel quale affermava che nessun reato era stato commesso. Il caso è stato quindi chiuso. È in corso una seconda procedura di citazione diretta. Bisogna lasciare che la giustizia faccia il suo corso. Non si può dichiarare un uomo colpevole e quindi chiedere le sue dimissioni; è la giustizia che ha i mezzi per indagare e pronunciare un giudizio indipendente. Bisogna avere fiducia nella giustizia».

Interrogato sulla questione alla radio francese «France Inter», il portavoce e segretario generale della Conferenza episcopale francese, monsignor Olivier Ribadeau Dumas, ha dichiarato: «Capisco che si possa provare rabbia, ma c’è un azione giudiziaria in atto che deve fare il suo corso prima che una decisione possa essere presa».