Vita Chiesa

GIORDANIA, PATRIARCHI MEDIORIENTALI: ELIMINARE LE CAUSE CHE SPINGONO AL FONDAMENTALISMO RELIGIOSO

Condanna del terrorismo, appello alla comunità internazionale per la “scia di sangue” che continua a ferire Iraq e Terrasanta, critiche a quei governi mediorientali che, continuando a fare promesse che non mantengono, spingono fasce della popolazione verso l’estremismo, ma anche speranza nei giovani, “futurodella regione e della Chiesa”. E’ quanto si legge nel messaggio conconclusioni della 15/ma assemblea dei sette patriarchi cattolici orientali (il copto Stephanos II Ghattas, il maronita Nasrallah Sfeir, il greco-melkita Gregorios III Lahham, il siro-cattolico Ignace Pierre VIII Abdel Ahad, l’armeno-cattolico Nerses Bedros XIX Tarmouni, il copto Emmanuel III Delly ed il latino Michel Sabbah) tenutasi nel convento della Visitazione, vicino ad Amman, sotto la presidenza del patriarca latino di Gerusalemme Sabbah, sul tema: “Giustizia e pace in Medio-Oriente.

Nel messaggio si sottolinea la mancanza della vera pace in molti Paesi della regione, nella quale interi popoli sono calpestati a causa della mancanza del clima necessario per poter avere una vita umana degna ed hanno espresso il loro dolore a causa della scarsa collaborazione di molti governi, che non fanno altro che “promettere senza adempiere” e questo fallimento ha condotto molti verso il fondamentalismo religioso, con il conseguente aumento dell’estremismo religioso che si e multiplicato ed ha incoraggiato lo sviluppo del terrorismo. La ripetuta condanna del terrorismo, che frecentemente ha causato morti e danni gravi in Giordania.e che è diffuso in Oriente come in Occidente, è accompagnata, nel documento, dall’affermazione della necessità di una “campagna” per combatterlo, rimuovendone le cause, da ricercare anche nella povertà e nello spadroneggiare dei Paesi ricchi su quelli poveri. I patriarchi hanno chiesto la remissione del debito esteroed hanno lamentato la mancanza della vera democrazia in molti Paesi. I Patriarchi orientali hanno anche attirato l’attenzione della comunita internazionale sullo spargimento di sangue che continua in Terra Santa e nell’Iraq, come sui vari conflitti ancora presenti in molti Paesi.

I Patriarchi hanno anche rivolto un forte appello ai mezzi di comunicazione perché cessino di trasmettere programmi che seminano odio e fanatismo e che criticano le convinzioni delle altre religioni. Essi hanno osservato con tristezza lo stato della donna in molte Paesi nei quali si calpesta il diritto fondamentale di ogni essere umano ad essere rispettato e protetto ed hanno ribadito la necessita di rivedere la situazione delle prigioni, che non sono centri di rieducazione, ma campi di concentramento e di tortura. Il messaggio esprime anche il desiderio che si possa di poter assicurare ad ogni bambino l’educazione necessaria e indispensabile per poter elliminare il lavoro dei minori.

I sette patriarchi orientali, nel loro messaggio finale, ribadiscono la loro convinzione nella necessita di proseguire il cammino ecumenico, che e “una via sicura di testimonianza” ed invitano anche i battezzati nelle Chiese ortodosse a vivere la loro fede in maniera capace di illuminare le strade di tutti, senza dimenticare di essere fedeli al patrimonio ed alle tradizioni di ogni comunità religiosa. Ciò favorirà la costruzione di un mondo arabo riconcilliato, da realizzare mediante l’accoglienza dell’altro, soprattutto nei riguardi dei musulmani che formano la maggioranza in questa regione.

I patriarchi hanno infinne accolto favorevolmente l’istuzione dell’istituto Giovanni Paolo II di studi su “Matrimonio e Famiglia” nel seno dell’universita maronita “La Sagesse” ed hanno salutato l’idea della fondazione di un segretariato regionale della gioventu cattolica in Medio-Oriente. Auspicata infine la formazione di una commissione episcopale per la giustizia e la pace in ogni diocesi della regione, collegata con la commissione centrale dell’assemblea dei patriarchi cattolici d’Oriente. (Jihad Issa)Asianews