Vita Chiesa

GIORNATA VITA CONSACRATA: MESSAGGIO CEI, «MODELLI ANCORA ATTUALI E PRATICABILI»

“La consacrazione ha la sua origine in famiglia, nell’offrirsi quotidiano dei genitori per i figli e nella loro capacità di trasmettere la fede: è senz’altro da gesti semplici ma densi di contenuto che Gesù avrà imparato quella dedizione che lo condurrà poi, alla fine della sua vita terrena, per l’ultima volta a Gerusalemme, dove egli si offrirà per i peccatori”: questo è uno dei passaggi centrali del Messaggio per la 11° Giornata Mondiale della vita consacrata (2 febbraio 2007), diffuso oggi da parte della Commissione episcopale per il Clero e la Vita consacrata. Nel testo si sottolinea che la vita consacrata “offre dei modelli ancora attuali e praticabili” e che essa “è scandita in momenti e tappe che esprimono lo sviluppo di una vocazione – dal momento iniziale al tempo dell’impegno definitivo, dalla fedeltà nel quotidiano alle obbedienze più ardue”. I vescovi sottolineano, circa il ruolo delle famiglie per il sostegno delle vocazioni religiose, che “quanto esse offrono alla realtà della consacrazione lo ricevono in cambio in un’offerta di doni più che mai preziosi nel contesto della società di oggi”. Il riferimento è al servizio, specie delle religiose, in scuole, ospedali, case di accoglienza.

Dopo aver ricordato “quanto significativa sia la professionalità e importante la testimonianza che i consacrati sanno profondere”, operando in ambienti come scuole, ospedali, parrocchie, i vescovi proseguono nel messaggio sulla vita consacrata, affermando che queste presenze “divengano sempre più qualificate e nel contempo sostenute da forti motivazioni di fede. È infatti spesso nei luoghi in cui i consacrati operano, e attraverso di loro, che gli uomini e le donne del nostro tempo trovano l’occasione opportuna di incontrare un segno della presenza cristiana”. La vita consacrata – dice il messaggio – “è ordinata proprio a essere ‘segno’ del regno dei Cieli”. Ciò vale – prosegue il messaggio – anche per “quelle donne e quegli uomini che vivono la loro consacrazione nella secolarità, e anche quelle donne appartenenti all’Ordine delle vergini, o quelle vedove e quei vedovi che ‘mediante il voto di castità perpetua quale segno del Regno di Dio, consacrano la loro condizione per dedicarsi alla preghiera e al servizio della Chiesa’”.

Verso la fine del testo, i vescovi affermano ancora che “questa caratteristica della loro consacrazione però non sminuisce l’importanza di quanto compiono, perché non vi è differenza, per chi offre la vita a Dio e al prossimo, tra il tempio e la casa”. Sir

Messaggio per la Giornata della Vita consacrata 2007