Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II: CONFERENZA STAMPA SULLA CHIUSURA DELLA FASE DIOCESANA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE

Il 2 aprile, secondo anniversario della morte di Giovanni Paolo II, il card. Camillo Ruini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, chiuderà la fase diocesana della causa di beatificazione del Papa polacco. “Dopo la preghiera dell’ora sesta, in una solenne sessione del Tribunale Ecclesiastico diocesano nella Basilica di San Giovanni in Laterano – ha spiegato questa mattina mons. Mauro Parmeggiani, segretario generale del Vicariato di Roma, nel corso di una conferenza stampa – saranno sigillati, per essere poi consegnati alla Congregazione per le cause dei santi, i materiali raccolti nella fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione”. Nel corso della conferenza stampa il postulatore della causa, mons. Slawomir Oder ha detto che venerdì scorso è avvenuta anche la chiusura del processo “Super Miro” – presunto miracolo post mortem – nel caso di una religiosa francese affetta dal morbo di Parkinson. Mons. Oder ha spiegato che il Tribunale Ecclesiastico della diocesi di Roma ha svolto “un lavoro approfondito esaminando molto materiale relativo a Giovanni Paolo II e ha preso in esame anche molti casi di guarigioni suggerite alla postulazione, oltre a quello della suora francese”.

Mons. Oder ha raccontato –durante la conferenza stampa – di quando la madre superiore del convento nella quale vive e opera la suora francese – che sarebbe stata guarita dal morbo di Parkinson per intercessione del Papa polacco – ha chiesto alla religiosa di scrivere su un foglio il nome di Giovanni Paolo II. “La suora lo scrisse – ha detto mons. Oder – ma la sua calligrafia era illeggibile”. Dopo poche ore, era la sera del 2 giugno 2005, due mesi dopo la morte del Pontefice – la suora si sente guarita e scrive l’ora e il nome di Giovanni Paolo II. “Questi scritti – ha spiegato il postulatore – sono stati esaminati da una perizia calligrafica”. Mons. Oder ha raccontato anche di altre guarigioni segnalate alla postulazione. “Una delle prime segnalatemi – ha detto – è quella di una coppia polacca che il giorno della chiusura del processo diocesano a Cracovia mi ha presentato la bimba nata dopo anni di sofferenze e di cure”. Altro caso quella di una “gravidanza difficile e travagliata con la perdita delle acque amniotiche e, quindi, di una gravidanza secca. Dopo alcuni mesi di preghiere per chiedere l’aiuto d Giovanni Paolo II sono ritornate le acque e la madre ha partorito in modo naturale un bambino sano”.

Giovanni Paolo II – ha detto ancora mons. Oder – “è stato il Papa del Vangelo della vita: aveva un’intensa attenzione verso il rispetto della vita dal concepimento fino alla fine naturale”. Durante l’intero processo diocesano sono stati ascoltati circa 130 testimoni: un centinaio quelli segnalati dal postulatore e il resto scelti dal Tribunale Ecclesiastico. Alla celebrazione del 2 aprile nella basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta dal card. Camillo Ruini saranno presenti anche il card. Stanislao Dziwisz, segretario di Giovanni Paolo II per oltre 40 anni, la suora “miracolata” e la sua superiore generale. Il nome della suora, ha affermato mons. Oder, “non sarà per il momento rivelato: domenica delle Palme, 1° aprile, il vescovo della diocesi dove si è svolto il processo per il presunto miracolo indirizzerà una lettera alla diocesi nella quale spiegherà ciò che è avvenuto”. Le celebrazioni del 2 aprile si concluderanno con una solenne liturgia di suffragio nella basilica di San Pietro presieduta da Benedetto XVI e in serata, alle 21.30 – ha detto mons. Mauro Parmeggiani – un centinaio di giovani si fermerà a pregare sulla tomba di Giovanni Paolo II.

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