Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II: I GIOVANI IN PREGHIERA SULLA SUA TOMBA, LE PAROLE DEL CARD. DZIWISZ E DI MONS. COMASTRI

Giovanni Paolo II oggi “parla al mondo tramite voi giovani e voi giovani avete una grande responsabilità. Vi auguro di rispondere alle sue attese: certamente lui accanto al Signore prega per voi affinché siate sempre sentinelle del mattino”. Con queste parole del card. Stanislao Dziwisz, per 40 anni segretario di Karol Wojtyla, si è conclusa ieri sera la veglia di preghiera dei giovani alla tomba del papa polacco nelle Grotte Vaticane al termine del giorno del secondo anniversario della morte. Il porporato, dopo la recita del Rosario – con meditazioni dell’arcivescovo Angelo Comastri, arciprete della Basilica vaticana – ha ricordato alcuni momenti della morte di Giovanni Paolo II: “noi oggi – ha detto parlando a braccio – siamo molto fortunati ad essere qui in questo giorno, in questa ora, in questo posto attorno al Santo Padre Giovanni Paolo II. Come siamo stati radunati due anni fa con lui ancora vivo: io con alcune persone qui presenti eravamo accanto al letto di Giovanni Paolo II e voi eravate sotto le finestre in piazza San Pietro, sulla piazza, sulle strade di Roma. Lui vi sentiva: le finestre erano aperte e questo era un grande sollievo per lui. Lui vi ha cercato e voi siete venuti per stare con lui nel momento del passaggio. Penso che anche oggi lui non sta solo: sta con i giovani che ha tanto amato, vi voleva tanto bene”.

Ma cosa dice oggi Giovanni Paolo II ai giovani? “Forse – ha spiegato ieri sera il card. Dziwisz al termine della veglia di preghiera con i giovani – lo stesso che ha detto il giorno dell’inizio del suo pontificato: ‘siete speranza della Chiesa, siete mia speranza’. Oggi vi dice siate speranza di Benedetto XVI. Siate speranza della Chiesa”. “Noi che siamo qui – ha poi aggiunto – “siamo fortunati perché qui rappresentiamo tutta la Chiesa e voi rappresentate tutta la gioventù e prendete sulle vostre spalle, e soprattutto nei vostri cuori, tutto quello che ha lasciato Giovanni Paolo II, tutta la sua eredità. A Tor Vergata vi ha chiamati sentinelle del mattino. Sentinelle, quelle che portano speranza di un nuovo giorno. Siate sentinelle di oggi – ha detto l’arcivescovo di Cracovia – portando il messaggio del papa”. Il card. DziwisGz ha poi ringraziato l’attuale pontefice Benedetto XVI per “il suo grande amore verso il suo predecessore. Tante volte parla di lui – ha detto – con tanto amore. Oggi ha fatto una bellissima omelia durante la quale lo ha chiamato “Il nostro Santo Padre”. Sappiamo chi è oggi il nostro Santo Padre ma queste parole veramente hanno rapito i nostri cuori”.

Parole di ringraziamento il porporato le ha rivolte anche al card. Camillo Ruini per aver iniziato e portato avanti il processo di beatificazione di Giovanni Paolo II con “grande impegno” e per “non essersi risparmiato, insieme alla diocesi di Roma”. “Due volte Benedetto XVI – ha detto ancora – mi ha ripetuto di essere molto contento perché oggi si è chiuso questo processo diocesano”. Il card. Dziwisz ha ringraziato anche il presidente della Polonia Lech Kaczynski che al termine della veglia ha deposto un mazzo di fiori bianchi e si è inginocchiato sulla tomba di Giovanni Paolo II insieme al card. Dziwisz. Nel corso della veglia i giovani hanno recitato i Misteri della Gioia, voluti proprio da Giovanni Paolo II, con le meditazioni affidate a mons. Angelo Comastri che ha ricordato la vocazione del papa polacco e il suo “si” a Cristo e a Maria. “L’esperienza dell’invasione nazista, poi comuniste e poi l’esperienza drammatica della Seconda guerra mondiale ci hanno fatto percepire – ha detto mons. Comastri – l’urgenza di riportare Dio dentro la vita degli uomini”. Il presule ha citato i 104 viaggi internazionali e i 146 viaggi in Italia di papa Wojtyla che rappresentano “la fotografia della sua ansia missionaria” ed ha sottolineato la battaglia di Giovanni Paolo II a difesa della vita umana in ogni sua fase e i suoi “inascoltati” appelli alla pace.

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