Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II, LA GUERRA PUO’ E DEVE ESSERE EVITATA

Come tradizione, il Papa ha fatto gli auguri di Buon Natale e impartito la benedizione Urbi et Orbi alle migliaia di fedeli riuniti di fronte alla Basilica di San Pietro e, attraverso la televisione, a milioni collegati da tutto il mondo.

Il Pontefice ha affermato: «Dalla grotta di Betlemme si alza un messaggio pressante: i credenti di tutte le religioni insieme agli uomini di buona volontà, bandendo ogni forma di intolleranza e discriminazione, sono chiamati a costruire la pace». E il pensiero è subito andato alla Terra Santa, «per frenare finalmente l’inutile spirale di cieca violenza», al Medio Oriente, «per spegnere i sinistri bagliori di un conflitto, che con l’impegno di tutti può essere evitato» e all’Africa, «dove devastanti carestie e tragiche lotte intestine aggravano le condizioni già precarie di interi popoli».

Nel suo messaggio il Papa ha citato la Terra Santa, il Medio Oriente, l’America Latina e l’Asia e ha augurato Buon Natale in 62 lingue.

Piu’ di diecimila fedeli avevano partecipato la scorsa notte alla messa di Natale celebrata dallo stesso Papa Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro. Senza fare riferimento specifico a nessuna guerra in particolare ma parlando in generale all’umanità in cerca «di pace e libertà», il Pontefice ha parlato di Gesù proprio come «segno di pace, speranza, liberazione, amore e misericordia», innanzitutto «per quanti soffrono a causa di ogni genere di conflitto».

Bambini provenienti da diversi continenti, alcuni in abiti tradizionali, hanno portato i loro doni all’altare per l’offertorio. In tutto il rito è durato un’ora e mezza. E il messaggio del Papa è stato chiaro: «Gesù nasce per ogni uomo oppresso dal peccato, bisognoso di salvezza e assetato di speranza. L’icona del Natale è un fragile neonato, che le mani di una donna proteggono con poveri panni e depongono nella mangiatoia». Questa icona, ha concluso Giovanni Paolo II, «è segno di speranza per l’intera famiglia umana: segno di pace per quanti soffrono a causa di ogni genere di conflitti».

Benedizione «Urbi et orbi»