Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II: LA PACE NON SI OTTIENE CON IL RICORSO ALLA FORZA

La pace non si ottiene con il “ricorso alla forza”, ma con la capacità di superare “le ragioni delle divisioni e dei conflitti” grazie anche al “contributo decisivo” di tutti i cristiani. Lo ha detto oggi il Papa, che ha incentrato la tradizionale udienza generale sul tema della pace e dell’unità di cristiani, nella settimana di preghiera dedicata dalla Chiesa a questo impegno. “Il mondo anela alla pace, ha bisogno di pace, oggi come ieri – ha esordito Giovanni Paolo II – ma spesso la cerca con mezzi impropri, talora persino con il ricorso alla forza o con l’equilibrio di potenze contrapposte. In tali situazioni l’uomo vive con il cuore turbato dalla paura e nell’incertezza. La pace di Cristo, invece, riconcilia gli animi, purifica i cuori, converte le menti”. Secondo il Papa, infatti, “si avverte sempre più l’esigenza di una profonda spiritualità di pace e di pacificazione, non soltanto in quanti sono direttamente impegnati nel lavoro ecumenico, ma in tutti i cristiani”. “La causa dell’unità riguarda ogni credente”, ha ammonito il Santo Padre, secondo il quale “tutti i cristiani”, grazie alla loro “unità”, “possono offrire un contributo decisivo perché l’umanità superi le ragioni delle divisioni e dei conflitti”. “La ricerca dell’unità tra i cristiani”, ha concluso Giovanni Paolo II, si sta “sempre più estendendo”, grazie a “iniziative” ecumeniche come “l’accrescersi della carità fraterna e il progresso registrato nei dialoghi teologici con le varie Chiese e comunità ecclesiali”, che hanno permesso di “raggiungere importanti convergenze su tematiche fortemente controverse nel passato”.Sir