Vita Chiesa

GIOVANNI PAOLO II: MINISTRO ISRAELE SALVATO DA FAMIGLIA CATTOLICA A BEATIFICAZIONE

Sarà il ministro Yossi Peled a rappresentare lo Stato d’Israele alla beatificazione di Giovanni Paolo II il 1° maggio in piazza san Pietro. Una presenza significativa anche alla luce del fatto che Peled, ex comandante del Northen Command dell’Esercito israeliano (Idf), nato nel 1941 in Belgio, è un sopravvissuto all’Olocausto e, con le sue due sorelle, venne nascosto da una famiglia cattolica belga per tutto il periodo bellico. Fu cresciuto come cattolico fino all’età di 8 anni, quando poté ricongiungersi con sua madre, sopravvissuta del Blocco 10, il laboratorio umano del dott. Mengele, definito dal ministro, “non un medico ma un mostro”, prima di fare rientro in Israele. Nel corso di una conferenza stampa, tenutasi oggi a Roma, Peled ha ricordato quei giorni, della sua vita ‘da cattolico’ e delle difficoltà iniziali al suo rientro in patria. “Per me, quale sopravvissuto all’Olocausto che ha perso gran parte della famiglia durante la guerra, la beatificazione di Giovanni Paolo II è particolarmente significativa – ha dichiarato il ministro – quest’uomo nato in un periodo in cui si respirava un’atmosfera di antisemitismo pubblicamente approvato, insorse e sfidò coloro che avrebbero voluto asservire lo spirito della razza umana. Le immagini di Wojtyla che si incontra con i suoi amici ebrei della gioventù in Polonia sono ancora impresse nella mia mente”. “Le sue scuse per la sofferenza del popolo ebraico sono state a dir poco eroiche, e la sua decisione di stabilire legami diplomatici con lo Stato d’Israele ha reso possibile l’apertura di un nuovo capitolo nelle relazioni ebraico-cattoliche. Probabilmente nessun altro uomo è più adatto di Karol Jòzef Wojtyla a rappresentare il vero spiriSirto della Cristianità”.