Vita Chiesa

GMG SYDNEY: LE VOCI DEI GIOVANI EUROPEI A PRANZO CON IL PAPA

(Dai nostri inviati a Sidney) – “Sono rimasto colpito dalla normalità del Papa, dal suo essere alla mano”. A raccontarlo al Sir è Fidel Mateos Rodriguez, uno dodici ragazzi che oggi ha pranzato con il Papa a Sydney, con un pasto a base di zuppa di patate dolci, pollo con piselli e torta al limone. “Il Pontefice, quando mi ha visto, mi ha sorriso e ha detto: «Spagna, Spagna»; io gli ho risposto che il mio Paese lo attende a braccia aperte quando vorrà venire”. Il giovane ha portato in dono al Papa un rosario, un libro sul progetto della pastorale giovanile in Spagna e un’immagine di San Giacomo apostolo, la cui tomba è al Santuario di Santiago di Compostela, “perché – aggiunge – il cammino di Santiago è il simbolo dell’Europa cristiana”. Il vecchio continente era rappresentato al pranzo con il Papa anche dalla francese Marie-Bénédicte Esnault. “Il Pontefice – racconta – ci ha detto che nel futuro non pensa di cambiare la formula delle Giornate mondiali della gioventù, che ne garantisce un cammino di contnuità, anche se negli anni c’è una normale evoluzione”. “Durante il pranzo – aggiunge Marie – non abbiamo parlato della Francia o dell’Europa, ma ascoltando quello che dicevano gli altri ragazzi ho pensato che noi, che viviamo in Paesi di antica tradizione cristiana, siamo molto fortunati e dobbiamo pregare per quei Paesi che hanno tanti problemi”. Tra i 12 ragazzi che oggi hanno pranzato con papa Benedetto XVI anche Craig Ashby, australiano e rappresentante del popolo aborigeno, che ha regalato al pontefice un mantello in pelle di canguro. “Parlando del mio popolo – racconta Ashby –, che sta ancora soffrendo per tutti i problemi di discriminazione e integrazione che abbiamo vissuto, il Papa mi ha detto che la chiave per risolverli è l’educazione”. Craig aggiunge che Benedetto XVI “è un grande leader” e spera che si prenda a cuore la questione degli aborigeni. Tra i giovani presenti al pranzo anche Gabriel Nangile, della Papua Nuova Guinea: “Con il Papa abbiamo parlato dei giovani del mio Paese e dell’importanza che i nostri cuori si muovano verso lo Spirito”. Il giovane dice che per lui questa “è un’esperienza indescrivibile: mai nella mia vita avrei immaginato di poter mangiare inseme al «leader» della Chiesa cattolica”.Sir