Vita Chiesa

Gavorrano (Grosseto), domenica 3 aprile scopritura della copia della Madonna col Bambino

Nell’occasione sarà anche presentato il libro”Matteo di Giovanni a Gavorrano”scritto dalla storica dell’arte Sandra Cardarelli,gavorranese di origine, scritto dalla storica dell’arte Sandra Cardarelli, gavorranese di origine e specialista del Quattrocento senese presso il dipartimento di storia dell’arte dell’Università di Aberdeen (Scozia).

Sandra Cardarelli – spiega don Franco Cencioni, direttore dell’ufficio beni culturali ecclesiastici della diocesi di Grosseto – nipote del canonico Socrate Cardarelli e originaria di Gavorrano, oggi vive e lavora in Scozia, ma pur da lontano ha continuato a coltivare studi e approfondimenti su Matteo di Giovanni. A lei si deve, ad esempio, la valorizzazione di questa pala, commissionata, nella seconda metà del ‘400, dalla comunità gavorranese per la chiesa parrocchiale, all’epoca dei Medici, e poi, per motivi oscuri, finita alla Pinacoteca di Siena, dove la nostra storica dell’arte ne ha fatto oggetto di un lavoro di ricerca pubblicato in inglese. Certamente quella che inauguriamo domenica è una riproduzione – sottolinea don Cencioni – ma ha un significato molto importante dal punto di vista del legame storico e di fede”.

La copia che andremo ad affiggere nella chiesa arcipretale di Gavorrano – spiega Piero Simonetti, referente dell’iniziativa – è una copia fotografica dimensionale dell’originale (la pala misura 210 x 190 cm). In più, alle ore 16 nella sala consiliare del Comune, la storica dell’arte Sandra Cardarelli presenterà il libro “Matteo di Giovanni a Gavorrano” (edito da Effigi), che, riprendendo lo studio da lei condotto sulla pala e confluito nel volume “Saints, miracles and the image: healing saints and miraculous images in the Renaissance” (Brepols, 2018), approfondisce ulteriormente, illustrando gli elementi che consentono di attribuire alla chiesa gavorranese l’originale esistente nella Pinacoteca senese. L’iniziativa è stata sostenuta dall’Ufficio diocesano Beni culturali ecclesiastici, mentre la pregiata cornice è dono di Elisabetta e Giulio Gennari, titolari del Bricolarge di Grosseto, che ringraziamo profondamente”.