Vita Chiesa

Ghana: Acs-Italia, sostegno per una nuova chiesa nella diocesi di Goaso

«Un’area povera rappresenta sempre un luogo adeguato per il culto e per la celebrazione dei sacramenti», afferma mons. Atuahene, che ha ideato il progetto per sostenere l’evangelizzazione. Nel centro abitato di Acherensua vivono 385 fedeli, l’80% dei quali giovani, prevalentemente dediti alle attività agricole. La produzione di cibo è insufficiente, e ciò contribuisce alla malnutrizione di molti cattolici. Malaria, verme di Guinea e altre malattie causate dalla pessima qualità dell’acqua sono molto diffuse. Mancano inoltre elettricità e strutture scolastiche adeguate. «Nonostante questi problemi abbiano minato la vita socio-economica degli abitanti, Acherensua ha una comunità cattolica vivace e dinamica», nota il prelato.

Mons. Atuahene racconta che finora i fedeli non hanno avuto un vero e proprio luogo di culto, e la diocesi, d’intesa con le autorità scolastiche, ha sopperito con l’utilizzo di un’aula destinata all’insegnamento. Questo spazio, concepito per accogliere 40 persone, non è sufficiente per tutti i fedeli, specie in occasione delle celebrazioni festive. Di conseguenza le messe vengono celebrate all’aperto, clima permettendo. Con contributi propri e grazie allo spirito comunitario i fedeli sono stati in grado di acquistare un terreno in vista della costruzione della chiesa da dedicare a San Giuseppe. La comunità cattolica, clero e fedeli, ha tuttavia esaurito i fondi, e considerando il basso reddito degli abitanti di Acherensua «per completare l’edificio occorrerebbe un decennio», ha aggiunto il vescovo. Per questi motivi, a pochi giorni dalla ricorrenza di San Giuseppe, Acs–Italia si rivolge alla comunità italiana, per chiedere sostegno per i 385 fedeli cattolici ghanesi.