Vita Chiesa

Giubileo, aperta la Porta Santa. Francesco: «Gesù è la Porta»

Primo pellegrino del primo Giubileo da lui indetto – il primo tematico sulla misericordia nella storia della Chiesa, a 50 anni esatti dalla conclusione del Concilio Vaticano II – il Papa ha salito in silenzio i gradini che separano il sagrato dall’ingresso della Basilica di San Pietro, e ha aperto la Porta Santa, sostando alcuni minuti in preghiera sulla soglia. Poi, per primo, ha varcato la soglia della Porta Santa della Basilica di San Pietro, così come aveva fatto il 29 novembre scorso nella cattedrale di Bangui. Seguito dai celebranti e da alcuni rappresentanti di religiosi e di fedeli laici, si è quindi diretto verso l’Altare della Confessione. La lunga processione si è snodata lungo tutta la navata centrale.

Gesù «è la Porta». Davanti alla Porta Santa, e subito prima di accingersi ad aprirla, Papa Francesco aveva fatto risuonare in tutta piazza San Pietro le parole pronunciate da san Giovanni Paolo II durante l’apertura della Porta Santa del Giubileo del Duemila. Subito prima, l’abbraccio fraterno con il Papa emerito, Benedetto XVI. «Egli è la porta – le parole di Francesco – attraverso la quale veniamo a te, sorgente inesauribile di consolazione per tutti, bellezza che non conosce tramonto, gioia perfetta nella vita senza fine». Poi, nella preghiera del Papa, il riferimento alla festa liturgica di oggi: «Interceda per noi la Vergine Immacolata, primo e splendido frutto della vittoria pasquale, aurora luminosa dei cieli nuovi e della terra nuova, approdo felice del nostro pellegrinaggio terreno».

Davanti alla Porta Papa Francesco aveva pregato così: «O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, donaci di vivere un anno di grazia, tempo propizio per amare te e i fratelli nella gioia del Vangelo». Il rito dell’apertura era cominciato con le parole pronunciate dal diacono. «Chiamati dalla fede in Gesù, nostro Salvatore, che abbiamo rinnovato nella celebrazione eucaristica, custoditi dalla Beata Vergine Maria Immacolata, inauguriamo il Giubileo Straordinario della Misericordia. Si apre davanti a noi la Porta Santa: è Cristo stesso che, attraverso il ministero della Chiesa, ci introduce nel consolante mistero dell’amore di Dio, amore senza misura che abbraccia l’umanità intera». «Continua a effondere su di Dio il tuo Spirito – ha proseguito Francesco, nella preghiera  – affinché non ci stanchiamo di rivolgere con fiducia lo sguardo a colui che abbiamo trafitto, il tuo Figlio fatto uomo, volto splendente della tua infinita misericordia, rifugio sicuro per tutti noi peccatori, bisognosi di perdono e di pace, della verità che libera e salva».

In preghiera davanti all’altare della Confessione. «Concedi a tutti coloro che varcheranno la Porta della Misericordia, con animo pentito, rinnovato impegno e filiale fiducia, di fare viva esperienza della tua tenerezza paterna e di ricevere la grazia del perdono per testimoniare, in parole e opere, il volto della tua misericordia». È la preghiera del Papa davanti all’Altare della Confessione. «Padre Santo, ricco di misericordia e grande nell’amore, ti lodiamo con tutto il cuore e ti rendiamo grazie per la sovrabbondanza dei tuoi doni», ha esordito Francesco nell’atto finale del rito di Apertura della Porta Santa: «Guarda a noi, che in questo giorno abbiamo aperto la Porta Santa e lieti abbiamo dato inizio al tempo giubilare». «Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso», l’invito del diacono che suona come viatico.