Vita Chiesa

Gmg, un milione a Capocabana per accogliere Francesco

Lo spostamento della veglia – “Un milione”: è questo il “ragionevole” numero di giovani che secondo il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, avrebbe partecipato alla cerimonia di accoglienza a Papa Francesco che si è tenuta ieri sera sulla spiaggia di Copacabana in occasione della Gmg. Un numero destinato a crescere in vista della veglia di sabato 27 e della messa del mandato della domenica, 28 luglio, che non si svolgeranno più al Campus Fidei di Guaratiba ma sempre sulla sabbia di Copacabana. Le piogge di questi giorni, infatti, hanno quasi del tutto allagato la zona rendendo impossibile il suo uso ai pellegrini. “Tuttavia – ha ricordato padre Lombardi nel briefing giornaliero della Gmg – i giovani non potranno dormire in spiaggia la notte tra il sabato e la domenica, per questo il comitato organizzatore sta cercando ulteriori sistemazioni e alloggi”.

Un disagio questo della pioggia che va a unirsi a quelli provocati dal traffico difficoltoso della città e dalle lunghe code e attese. “Prendo atto dei disagi – ha detto padre Lombardi – ma vanno tenuti in conto. I giovani non si spaventano”. Relativamente all’intensità delle giornate di Rio de Janeiro, il portavoce vaticano ha assicurato sul “vigore del Papa”. “Vigore – ha detto – che sperimentiamo anche a Roma nella sua attività quotidiana che in un certo senso ci impegna e pone un certo stress ai suoi collaboratori, alcuni dei quali non erano abituati da molto tempo. Non è solo un viaggio all’estero ma è il pontificato che mostra vigore. Il papa ha dei tempi di attività nella giornata abbastanza incredibili. Lo stiamo verificando in questo viaggio”.

«Giovani, fate casino…» – Con i 30 mila giovani argentini, incontrati ieri nella cattedrale metropolitana di Rio de Janeiro, il Papa ha pronunciato parole spontanee e caratteristiche come l’espressione “espero lio”, ha detto padre Federico Lombardi spiegando ai giornalisti ieri sera il significato dell’espressione usata da papa Francesco. “Lio” può essere tradotto “chiasso, rumore, casino” per cui “espero lio” può essere tradotto come un invito ai giovani perché “facciano casino nel senso – ha aggiunto padre Lombardi – di uscire dal chiuso, di non avere la paura del cambiamento, di generare novità anche se ciò può comportare qualche volta la perdita di qualche sicurezza”.

Stamani, l’incontro con i carcerati – Con la visita all’Ospedale Sao Francisco de Assis e alla Comunità di Varginha il papa è riuscito a dimostrare “la sua attenzione ai poveri e ai sofferenti”. E a questi due appuntamenti – fortemente voluti dal Santo Padre – va aggiunto l’incontro di questa mattina con i carcerati che si terrà nel palazzo dell’arcivescovado. Padre Federico Lombardi, ha ripercorso le tappe di papa Francesco a Rio de Janeiro nei luoghi della sofferenza soprattutto giovanile. Si tratta di un incontro molto piccolo visto che vi parteciperanno 5 giovani detenuti che non si vedrà in televisione. Si tratta – ha aggiunto padre Lombardi – della “terza tappa di Francesco di attenzione ai giovani che soffrono. Lo ha voluto lui”. Durante il volo da Roma a Rio de Janeiro, il Papa ha raccontato a padre Lombardi di sentirsi ogni 2 settimane con un gruppo di giovani detenuti di Buenos Aires con cui “è rimasto amico e in rapporto”.

Ai sacerdoti della favela: «Coraggio». “Coraggio”. È la parola che papa Francesco ha più volte ripetuto ieri ai sacerdoti che lavorano nella favela di Varginha, fermandosi in colloquio con ciascun di loro e ascoltando i racconti del loro lavoro. A svelare i particolari della visita del Santo Padre nella favela, è stato ieri sera padre Marcio Sergio de Queiroz, parroco della piccola Chiesa di Sao Geronimo, intervenendo alla conferenza stampa che tutte le sere si tiene nel media center della Gmg. Il Papa ha regalato al parroco un calice dicendo: “Quando tu celebri l’Eucarestia, devi mettere in questo calice i miei dolori e i tuoi dolori in Gesù Cristo”

Ieri mattina la Messa con i seminaristi di Rio – Ieri mattina papa Francesco ha celebrato una messa con tutti i seminaristi di Rio de Janeiro nella cappella del Centro di Spiritualità della casa di residenza Sumarè dove alloggia il Santo Padre. Erano presenti – ha detto ieri sera ai giornalisti padre Federico Lombardi nella consueta conferenza stampa di fine giornata – circa 300 persone tra i seminaristi del Seminario Maggiore, propedeutico e missionario, con i loro professori. Come il Papa fa dall’inizio del suo Pontificato nella casa Santa Marta, anche in questa occasione il santo Padre ha pronunciato una omelia molto semplice partendo dalla parabola dei vasi di creta. “Ha quindi consigliato ai seminaristi – ha riportato padre Lombardi – di ricordarsi di questa fragilità in relazione soprattutto alla loro condizione di seminaristi, di confessarsi bene ma anche di fare la preghiera di adorazione per il tesoro che portano in se stessi che è Gesù Cristo”.