Vita Chiesa

Grosseto, Giubileo dei fanciulli e benedizione dei Bambinelli dei presepi

Dopo la straordinaria partecipazione di popolo al rito solenne della apertura della Porta Santa in Cattedrale, i primi a godere più direttamente della grazia e del dono dell’Anno Santo della misericordia saranno i più piccoli. E’ a loro, infatti, che è rivolta la prima iniziativa giubilare: domenica 20 dicembre sarà celebrato il Giubileo dei Bambini, un momento di festa nella fede, per preparare il loro cuore ad accogliere il dono più grande: il Natale di Gesù. Come già lo scorso anno, infatti, il vescovo Rodolfo benedirà i Bambinelli, che nella notte del 24 dicembre saranno adagiati nei presepi realizzati nelle case. Un gesto semplice, ma dal forte significato, che lo scorso anno richiamò centinaia di persone in Cattedrale ed in piazza Duomo, trasformando quel momento solo apparentemente riservato ai bambini, in un’occasione grande di preghiera e di famiglia.

Quest’anno l’iniziativa viene ripetuta, ma assumerà un significato ulteriore. I bambini, assieme ai loro familiari, saranno infatti invitati a varcare la Porta Santa della Misericordia, immergendosi anche loro, con la freschezza dei loro anni, nel clima giubilare. Quindi avrà luogo il breve momento di preghiera all’interno del quale saranno benedetti i Bambinelli.

L’iniziativa avrà inizio in piazza Duomo alle 15.30.  Dopo l’ingresso dalla Porta Santa, l’ascolto del brano del Vangelo che narra la nascita di Gesù, il canto «Tu scendi dalle stelle», la benedizione dei Bambinelli e la distribuzione della Lettera di Natale che il vescovo Rodolfo ha scritto per i fanciulli, dal titolo: «Apriamo gli occhi, è Natale!».

Come lo scorso anno, si tratta di una colorata e animata letterina strutturata come un piccolo libretto tascabile ad otto facciate, impreziosita dai disegni realizzati da una mamma di Grosseto. Sarà distribuita anche nelle parrocchie.

In essa l’adattamento del messaggio di Natale rivolto a tutta la comunità diocesana, nel quale il Vescovo invita, appunto, ad aprire gli del volto, gli occhi della mente e gli occhi della fede, affinché il Natale, che rischia di essere «pensoso», a motivo di tante circostanze che possono incupire il cuore, sia illuminato di nuovo da Cristo, «luce vivida, dentro la storia, nel variare dei tempi, ma per l’uomo, sempre!».