Vita Chiesa

Grosseto, con il Progetto Policoro nasce fattoria didattica «Orti di Maremma»

35enne di Bagno di Gavorrano, Comandi ha dato vita all’azienda agricola «Orti di Maremma», con l’obiettivo di farne una fattoria sociale, «capace di portare innovazione agricola praticando la permacultura e custodendo specie animali e vegetali nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio in cui è inserita». L’azienda, spiega una nota della diocesi di Grosseto, è distribuita su due Comuni: un ettaro e mezzo a Gavorrano (Basse di Caldana, località san Giuseppe), dove c’è la sede dell’azienda stessa; altri 18 ettari a Scarlino, di cui 14 di bosco, in parte di castagneto e in parte di oliveto, entrambi da recuperare. Comandi ha stipulato il contratto di affitto coi proprietari del terreno, i quali avevano indetto un bando («Antiche terre per giovani progetti») per assegnare le terre a un giovane con un progetto innovativo, cui sono giunte 700 richieste. «Avevo letto del Progetto della diocesi dai giornali – racconta Federico Comandi –; poi un’amica mi ha parlato di Alessandro Corina», da un anno e mezzo animatore di comunità del Progetto Policoro nella diocesi di Grosseto, «e ho preso contatto. Gli ho raccontato l’idea imprenditoriale che avevo in mente, ma anche le difficoltà burocratiche che stavo incontrando».

Il Progetto Policoro, prosegue Comandi, «mi ha offerto, oltre che il supporto morale per continuare a credere nella bontà e nella fattibilità della mia idea, il supporto tecnico di cui avevo bisogno grazie alla rete di professionalità e di organizzazioni che a titolo volontario collaborano col progetto. Da quel momento le cose sono andate di bene in meglio e oggi posso dire di essere finalmente partito, a piccoli passi, nella giusta direzione». «La Dottrina sociale della Chiesa – commenta il direttore dell’ufficio diocesano che si occupa del Progetto Policoro, Gabriele Baccetti – fa del lavoro un mezzo per comunicare la bellezza della visione cristiana della vita e dell’impegno umano per la crescita di se stesso, del contesto in cui vive, dell’economia». Il Progetto Policoro, «nato come segno di speranza per i giovani del sud, è ormai uno strumento che si è esteso in tutta Italia, perché la Chiesa ha il desiderio di incoraggiare i giovani a credere in se stessi, nelle loro possibilità, nelle idee che vorrebbero far diventare un lavoro. Non siamo un ufficio di collocamento, né semplicemente un centro di ascolto dei bisogni dei ragazzi, ma uno strumento nelle loro mani, per scommettere su di loro, aiutarli nei loro progetti e essere, nel territorio in cui vivono, segni concreti di una speranza possibile. Non si tratta, infatti, solo di creare lavoro, ma lavoro buono, che veicoli valori evangelici. L’esperienza di Federico va in questa direzione».