Vita Chiesa

Grosseto, il programma della festa per San Lorenzo

Il «tesoro» delle relazioni. E’ questa la tematica che il vescovo Rodolfo Cetoloni propone alla riflessione di tutti in occasione delle feste per san Lorenzo, patrono della città e della diocesi di Grosseto.

Custodire il culto di un santo, farne il patrono, non consiste tanto nel ripetersi rituale di gesti, ma soprattutto nella capacità di vederne la contemporaneità della testimonianza, che dice l’attualità del Vangelo.

Del diacono Lorenzo non si hanno molte notizie. Probabilmente originario della Spagna, giunse a Roma al seguito di Sisto II, eletto vescovo di Roma, e qui gli fu affidato il servizio della cura verso i poveri. Nel 258 l’imperatore Valeriano scatenò una durissima repressione contro i cristiani: Sisto II fu decapitato e a Lorenzo fu intimato di consegnare i tesori della Chiesa. Egli radunò i poveri e li mostrò come gli unici, veri tesori della Chiesa. Il 10 agosto del 258 venne martirizzato.

Da questo episodio, dal 2014 ha preso il via la serie di riflessioni che il vescovo Rodolfo ogni anno consegna a tutti, mettendo in evidenza un aspetto differente della testimonianza del giovane martire.

«Lorenzo – scrive il Vescovo in un passaggio del messaggio 2019 – è una persona forte, esemplare, coraggiosa, capace di interessarsi mettendo in gioco se stesso. La fonte delle sue relazioni fu il messaggio cristiano: ne incontrò la verità immedesimata nei più poveri e la servì in loro. Il martirio fu l’esito alto della sua vita, ma Lorenzo sta dinanzi a noi anche nelle sue scelte quotidiane, nelle sue relazioni limpide, nel suo modo di servire e con la sua fede! Tutti possiamo trovare in lui un esempio».

Con questo sguardo, città e diocesi di Grosseto si preparano ai due momenti centrali delle celebrazioni laurenziane, che anche quest’anno sono il frutto della positiva collaborazione fra Diocesi, Comune di Grosseto, Pro loco, associazione Amici della cattedrale, Centro commerciale naturale del centro storico, Ascom-Confcommercio, Confesercenti e Fondazione Grosseto Cultura.

VENERDI 9 AGOSTO: LA PROCESSIONE. E’ sicuramente il momento più sentito e partecipato da sempre. La sera del 9 agosto è una città intera che si riversa sulle strade attraversate dal passaggio della statua di san Lorenzo sul caratteristico carroccio trainato da una splendida coppia di bovi maremmani.

Quest’anno presenzierà mons. Franco Agostinelli, amministratore apostolico della diocesi di Prato, per dieci anni (2002-2012) alla guida della diocesi di Grosseto. La partenza della processione sarà alle 21 da piazza Duomo.

Vi prenderanno parte, insieme al vescovo Rodolfo, al proposto del Capitolo della Cattedrale, anche i canonici in abito corale, religiosi e religiose, rappresentanti delle istituzioni civili e militari, cavalieri e dame dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, rappresentanti delle associazioni laicali e parrocchiali, di volontariato, del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta e i fedeli. Aprirà la filarmonica Città di Grosseto, seguita da militari del Cemivet e agenti della Polizia di Stato a cavallo, con una nutrita rappresentativa di butteri. Chiuderà il gruppo storico di tamburini «Musici Borgo Franco» di Paganico.

Il percorso sarà quello consueto: piazza Duomo, piazza Dante, via Ricasoli, piazza del sale, Porta Veccia, piazza De Maria, via Battisti, via Bengasi, via Tripoli, via Oberdan, piazza Rosselli, via Fallaci, corso Carducci, per terminare in piazza Duomo, dove, dal sagrato della cattedrale, mons. Agostinelli rivolgerà un messaggio di saluto e di riflessione e benedirà la folla con il reliquiario contenente una reliquia di san Lorenzo.

Alle 18.30 visita guidata gratuita «Le chiese del centro storico» (per informazioni Info Point corso Carducci – tel. 0564488573).

SABATO 10 AGOSTO. E’ la solennità di san Lorenzo diacono e martire.

Alle 11 in cattedrale, mons. Franco Agostinelli presiederà il Pontificale, in diretta televisiva su Tv9. Concelebreranno il vescovo Rodolfo, i canonici della cattedrale e sacerdoti della diocesi.

Mons. Agostinelli sarà accolto dal vescovo Cetoloni, dai canonici e dal sindaco di Grosseto, sul sagrato della cattedrale, alle 10.45. Subito dopo la processione di ingresso, il sindaco rivolgerà un indirizzo di saluto, quindi, al momento della processione offertoriale, agenti della Municipale porteranno il cero votivo donato ogni anno dal Comune, dinanzi alla statua del santo patrono; poi il sindaco lo accenderà a nome di tutta la città.

La Messa sarà animata dalle corali Puccini, Gaudete e coro della cattedrale, diretti da Luca Bernazzani, responsabile musica sacra dell’ufficio liturgico diocesano. Oltre all’organo anche fiati e archi.

La festa patronale si concluderà la sera col concerto di San Lorenzo «Gran Galà Lirico, ouvertures ed arie d’opera» in piazza Dante, con l’Orchestra Sinfonica Città di Grosseto diretta dal maestro Lorenzo Castriota Skanderberg.

Nell’intervallo, la Pro loco consegnerà il Grifone d’oro 2018, massima onorificenza cittadina, al collezionista Gianfranco Luzzetti.

UN PO’ DI STORIA. Lorenzo, diacono e martire, è patrono di Grosseto da tempo immemorabile. Era titolare della cattedrale di Roselle e quando, nel 1138, la sede vescovile, per disposizione di Innocenzo II, fu traslata a Grosseto, la modesta chiesa pievana intitolata a S.Maria, prese il nome di San Lorenzo e divenne «cattedra» provvisoria del vescovo Rolando e dei successori, fino alla costruzione dell’attuale cattedrale.

Non si sa esattamente quando iniziarono le feste cittadine in onore del patrono. Di certo si sa che il 26 dicembre 1715 fu fatta una solenne processione per le vie di Grosseto e la reliquia di san Lorenzo fu portata con una macchina d’argento. L’anno successivo fu deciso che il 10 agosto di ogni anno si sarebbe tenuta una processione con la reliquia. Dal 1780 al 1897 le feste agostane furono interrotte per via dell’estatatura. L’anno della svolta fu il 1959 quando la Pro Loco, per celebrare i 1700 anni del martirio di Lorenzo, donò alla Diocesi il carro artistico utilizzato ancor oggi, istoriato con pannelli dipinti dall’artista Graziella Battigalli. Fu uno anno straordinario quello: dal Vaticano giunse il delegato del Papa che portò la reliquia della testa del Santo. Il sindaco Pollini andò ad accogliere mons. Van Lierde alle porte della città e gli consegnò le chiavi di Grosseto. Da allora in poi la festa ha assunto le caratteristiche che ancora conosciamo.