Vita Chiesa

Grosseto, mons. Cetoloni: «Da quella piccola grotta di Betlemme si è aperto uno spazio immenso»

«Quanto spazio si è aperto da quella piccola grotta di Betlemme: tutta la terra ha potuto vedere la salvezza di Dio! Il mio augurio è che ciascuno senta, per quanto la sua vita ne ha bisogno in questo momento, l’immenso amore di Dio manifestato in quel Bambino e che ci accorgiamo di nuovo dell’umiltà di Dio, troppe volte soffocata da tutte quelle cose che sembrano stringerci, preoccuparci e basta». Così il vescovo di Grosseto, Rodolfo Cetoloni, nell’omelia della Messa solenne del giorno di Natale in una cattedrale davvero gremita, così come gremita lo è stata per la Messa della Notte, presieduta sempre dal Vescovo e preceduta dal canto della Kalenda, l’antico e gioioso inno che annuncia la nascita di Gesù.

La Messa della notte è stata animata dalla corale Puccini, mentre la Messa del giorno dal coro della cattedrale, che all’inizio della celebrazione ha intonato l’antico introito gregoriano «Puer natus» («ci è nato un bambino e ci è stato dato un figlio»), tratto dal profeta Isaia e dal salmo 97.

Nell’omelia, il Vescovo ha poi offerto due immagini: quella di Francesco d’Assisi, che nella notte di Natale del 1223, a Greccio, pieno di fede e di amore, volle rappresentare per la prima volta il presepe, per «vedere con gli occhi della carne» l’umiltà di Dio e Jean Paul Sartre, scrittore francese che, pur definendosi ateo, mentre era internato in un campo di concentramento durante l’ultimo conflitto mondiale, compose, su richiesta di due sacerdoti prigionieri con lui, un bellissimo atto unico sulla natività e che, pensando a Maria, scrive: «Nessuna donna ha avuto dalla sorte il suo Dio per sé sola, un Dio piccolissimo da stringere tra le braccia e coprire di baci, un Dio tutto caldo che sorride e che respira, un Dio che si può toccare e che ride». Due figure molto diverse tra loro e apparentemente tanto distanti, che dicono però il desiderio dell’uomo, anche inconsapevolmente, di farsi incontrare da Dio incarnato in Gesù.

Hanno prestato servizio all’altare i seminaristi della Diocesi e un monaco della comunità di Siloe.

Come da tradizione, conclusa la Messa del giorno, il Vescovo coi concelebranti, attraversando la navata centrale, ha raggiunto il sagrato per scambiare gli auguri con le tante persone che erano presenti, soprattutto i bambini. Poi mons. Cetoloni si è recato in Caritas per portare il suo saluto e i suoi auguri alle circa cinquanta persone che hanno consumato il pranzo di Natale, interamente offerto da Conad, alla mensa dei poveri e ai volontari che anche nel giorno di festa hanno dedicato il loro tempo a servire chi è nel bisogno.